Dopo un inverno senza piogge, c’è il pericolo che alcune zone del bacino padano restino senz’acqua. Lo stato di siccità per le regioni del Nord Italia è confermato dall’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche.
Dalle montagne senza neve non arriva acqua e la pianura risicola è ancora asciutta. Le rane hanno ormai perso il momento propizio per riprodursi e gli uccelli, impegnati nella difficile migrazione dall’Africa alle regioni del nord Europa, cercano disperatamente qualche specchio d’acqua dove scendere per alimentarsi e ritrovare le energie per ripartire.
Per affrontare questa situazione emergenziale, il Parco del Ticino ha deciso di utilizzare risorse del proprio bilancio per prorogare per l’anno 2022 gli interventi di sommersione primaverile delle risaie, dopo la positiva esperienza dello scorso anno, nell’ambito del progetto REC, cofinanziato da Cariplo.
Il Responsabile del Settore Agricoltura del Parco del Ticino, Michele Bove, sottolinea: «In questi giorni, tra Abbiategrasso e Motta Visconti, un centinaio di ettari di risaie sono allagati per accogliere migliaia di uccelli in migrazione: otto piccoli esempi, otto aziende agricole attente e disponibili, riceveranno un piccolo ma significativo contributo per salvare insetti d’acqua, rane e uccelli quali cavalieri d’Italia, pavoncelle, piro piro, pantane, aironi, garzette e tanti altri».
Usare l’acqua per risparmiarla
La sommersione primaverile delle risaie è una pratica agricola importante per ricaricare falde e fontanili, in sofferenza per le scarsissime piogge.
L’allagamento delle risaie in questi giorni serve a immagazzinare acqua nel suolo e disporre di una riserva d’acqua a beneficio delle coltivazioni estive e dell’agroecosistema, in un momento un cui la scarsità d’acqua sta mettendo a repentaglio la produzione agricola.
«Un tempo si diceva “mettere fieno in cascina” – aggiunge Silvia Bernini, consigliere delegato del Parco del Ticino –. Oggi si direbbe “mettere acqua nel terreno”, acqua che se non viene conservata e distribuita nei campi si perde inutilizzata nella sua corsa verso il Po e verso il mare. Usare l’acqua per risparmiarla, per combattere i cambiamenti climatici, per immagazzinare acqua per le coltivazioni estive: il Parco del Ticino propone questa soluzione da anni ormai e chiede a tutti gli Enti coinvolti e agli agricoltori di affiancarsi al Parco per tornare a sommergere le risaie in primavera».