Il “governo del cambiamento” avrà un maggiore occhio di riguardo per gli animali? E ancora: verranno inasprite le pene per i maltrattamenti?
A leggere il testo della Legge di Bilancio in esame alla Camera sembra che – nel bene e nel male – le cose non cambieranno più di tanto.
Cosa potrebbe cambiare
In Commissione Bilancio alla Camera, fra le migliaia di emendamenti presentati, ce ne sono anche alcuni a favore degli animali.
Come quelli presentati dall’Intergruppo parlamentare animali e altri singoli (Brambilla-Forza Italia, Prestipino– Partito Democratico, Spessotto-Movimento5Stelle, Frassinetti-Fratelli d’Italia, Occhionero Liberi e Uguali) che chiede maggiori agevolazioni fiscali per le prestazioni veterinarie.
Un fisco più leggero per i quattro zampe
In votazione però saranno di fatto solo gli emendamenti che sono stati segnalati dai Gruppi parlamentari; tra questi c’è quello numero 14.012, presentato dagli onorevoli Brambilla, Pella e Frassinetti per aumentare la quota detraibile in dichiarazione dei redditi per le spese veterinarie effettuate per animali non tenuti a scopo di lucro.
L’attuale norma è in vigore dal 2009 ma fissa a 49 Euro il tetto massimo detraibile a fronte di una spesa minima di 129 Euro.
Se approvato, l’emendamento porterà la detrazione delle spese veterinarie per un importo superiore ai 60 Euro fino all’importo di 1.060 Euro. Con la proposta emendativa si raggiungerà una quota di detrazione massima di 190 Euro, indipendentemente dagli animali presenti in famiglia o di cui ci si prende cura.
C’è anche la proposta ammazza nutrie
Tra gli emendamenti presentati ce ne sono alcuni che hanno fatto storcere il naso alle associazioni ambientaliste.
Come il numero 49.080 presentato dall’onorevole Lolini (Lega) per aumentare gli aiuti economici pubblici agli allevatori, tema in passato già al centro di dibattiti da parte delle associazioni animaliste.
Non manca, infine, una proposta per l’eradicamento delle specie alloctone, tra cui anche le nutrie.
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