La tecnologia potrebbe permettere di salvare il leopardo delle nevi, uno dei felini maggiormente a rischio e al contempo uno degli animali su cui si hanno minori informazioni.
L’App russa per salvarli
Per cercare di capire meglio le abitudini della specie, infatti, è stato ideato un sistema innovativo sviluppato dal WWF Russia, in partnership con IT- Company di Mosca, che ha permesso di creare un’applicazione per il censimento e la raccolta di informazioni sulla popolazione di leopardo delle nevi.
NextGIS Collector – questo il nome dell’applicazione – consentirebbe a ranger e biologi impieganti sul campo di raccogliere i dati sui leopardi delle nevi.
Ma come funziona? L’applicazione, attraverso una mappa digitale, consente di visualizzare tutte le tracce, i percorsi e i luoghi in cui si aggirano i maestosi felini.
Il sistema, inoltre, permette di analizzare e tutte le informazioni raccolte, in modo tale da valutare non solo la popolazione della specie, ma anche le strategie da adottare per la convivenza con le popolazioni locali.
Quanti ne restano
Secondo le stime, la popolazione di leopardo delle nevi ammonterebbe a non più di 4mila individui. Ma si tratta di numeri del tutto ipotetici, dato che il carattere elusivo del felino ne rende difficile lo studio e l’osservazione.
A rendere ancor più arduo il censimento degli individui di Panthera uncia è l’habitat della specie: il leopardo delle nevi, infatti, vive in popolazioni frammentate sparse sugli impervi territori montuosi di Afghanistan, Bhutan, Cina, India, Kazakhistan, Kyrgyzstan, Mongolia, Nepal, Pakistan, Russia, Tajikistan e Uzbekistan.
«Questa specie resta uno dei felini meno studiati sulla Terra – spiega il WWF –. Secondo i nostri dati, a oggi meno del 5% della popolazione complessiva di leopardi delle nevi nel mondo viene studiato».
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