L’Italia è il secondo importatore europeo – preceduta solo dalla Gran Bretagna – di carne proveniente dal Brasile.
Secondo i dati Eurostat, nel 2018 sono state importate 27mila tonnellate di carne bovina proveniente proprio dallo stato Sudamericano. Una cifra in aumento, se si considera che nel 2017 erano state importate 23mila tonnellate di carne.
Deforestazione per fare spazio ai pascoli
Molta della carne che finisce sulle tavole degli italiani è prodotta dalla multinazionale JBS, la più grande azienda di carne del mondo; secondo l’inchiesta di Francesco de Augistinis, realizzata per il Corriere della Sera in collaborazione con il progetto Deforestazione Made in Italy, l’azienda sarebbe stata più volte accusata di avere fornitori nelle aree deforestate dell’Amazzonia.
«Comprare carne dal Brasile, in particolare da JBS, vuol dire acquistare da una multinazionale che negli ultimi anni è stata ripetutamente accusata dell’acquisto illegale di migliaia di capi allevati in aree deforestate dell’Amazzonia» svela l’inchiesta.
Il polmone verde muore per i pascoli
I dati del Brazil National Institute for Space Research (INPE) raccontano che da agosto 2015 a luglio 2016 sono stati tagliati oltre 7,989 chilometri quadrati di foresta Amazzonica. Là dove sorgevano ecosistemi unici ora ci sono campi per produrre il mangime del bestiame e pascoli.
«La creazione di pascoli o di mangime per l’allevamento, è il fattore più impattante quando si parla di cambiamento d’uso del suolo e di conseguenza una delle principali cause di perdita di fauna e flora selvatica», commenta l’associazione Essere Animali.
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