La storia del leopardo di Zanzibar (Panthera pardus adersi) potrebbe sembrare tristemente simile a quelle delle tante specie e sottospecie di vertebrati estintesi a causa della persecuzione dell’uomo.
Il leopardo di Zanzibar è (o è stato) un predatore al vertice della catena alimentare di un ecosistema fragile: le boscaglie della parte meridionale e orientale dell’isola di Unguja. Unguja è la più grande ma anche la più antropizzata delle isole dell’arcipelago di Zanzibar. Gli abbattimenti di leopardo da parte degli allevatori locali hanno rappresentato, nel corso dell’ultimo secolo, un serio rischio per la sua sopravvivenza. Ma a far crollare numericamente la popolazione di leopardo è stata la campagna di eradicazione promossa dal governo di Zanzibar a partire dal 1964. In molti erano infatti convinti che il leopardo fosse utilizzato dagli stregoni per punire e perseguitare gli abitanti dell’isola e venne quindi considerato una vera e propria piaga.
Scomparso o incredibilmente elusivo?
Nonostante molti abitanti dell’isola abbiano continuato a riferire di avvistamenti o del ritrovamento di tracce di leopardo, buona parte degli zoologi che lo hanno studiato lo considerano ormai estinto da almeno vent’anni. L’ultimo avvistamento ufficiale risale addirittura ai primi anni ottanta. In effetti, le probabilità che un superpredatore sia riuscito a sopravvivere ad una persecuzione durata decenni e alla frammentazione del proprio habitat, eludendo tutti i tentativi ufficiali di avvistamento, sono molto basse.
Un colpo di scena inatteso
Quello che però sembrava quasi impossibile fino a pochi mesi fa, ovvero che alcuni individui di leopardo fossero sopravvissuti sull’isola di Unguja, appare adesso una possibilità concreta. Durante la produzione della trasmissione “Extinct or Alive”, una video-trappola, posizionata nella boscaglia di Unguja dal biologo statunitense Forrest Galante, ha ripreso brevemente un individuo di leopardo.
Rimane da confermare se si tratta davvero di Panthera pardus adersi e non sia invece un individuo di leopardo introdotto sull’isola dalla terraferma. Ma la taglia all’apparenza più piccola e la colorazione del mantello dell’individuo ripreso dalla video-trappola sembrano suggerire che sia davvero un leopardo di Zanzibar. Potrebbe trattarsi di una ulteriore conferma del fatto che, nel campo delle scienze naturali, ne sappiamo meno di quanto pensiamo.
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