A sette anni, il piccolo Lionel Walter Rothschild si rivolse ai suoi genitori affermando: «mamma, papà: da grande farò un museo tutto mio!» e la promessa, negli anni a venire, sarebbe stata ampiamente mantenuta. Nato a Londra nel 1868, il giovane Walter, che aveva una salute cagionevole, venne per lo più educato in casa, nella maestosa dimora di Tring Park nell’Hertfordshire. La villa aveva un grande parco, e il giovane da subito rivelò un grande interesse per gli animali che lo popolavano. La passione del bambino per il mondo naturale era per certi versi una delusione per suo padre, Nathan “Natty” Rothschild, I Barone Rothschild. Walter era infatti discendente di una nobile e ricchissima famiglia di banchieri ebrei di origine tedesca, che in tempi recenti sarebbero divenuti noti più per demenziali teorie complottiste che per la loro importanza storica (Natty fu, ad esempio, il primo barone inglese di origini ebraiche).
Il suo primo museo di Storia Naturale fu quindi realizzato in un capanno nel giardino della dimora di famiglia. A 18 anni si iscrisse a Scienze Naturali a Cambridge ma a 21 anni dovette abbandonare gli studi per iniziare, controvoglia, a lavorare nella banca di famiglia. Suo padre, però, gli donò anche una somma sufficiente per fondare il suo museo a Tring.
Ma quando, nel 1908, gli fu finalmente concesso di dedicarsi unicamente alla sua passione, il numero di animali raccolti dal Barone di Rothschild si accrebbe a dismisura. A causa della sua salute instabile, Walter non si avventurò troppo lontano: i suoi viaggi non si spinsero mai più in là del Nord Africa. La sua immensa ricchezza, però, gli permise di trovare collaboratori che lo aiutarono a raccogliere reperti provenienti da ogni parte del globo. Le foto del Barone che cavalcava una tartaruga gigante o guidava una carrozza trainata da zebre, per dimostrare l’indole pacifica del quadrupede, fecero il giro del mondo. All’apice della sua grandezza, la collezione includeva oltre due milioni di farfalle, centinaia di migliaia di uova e pelli di uccelli, migliaia di tassidermie di mammiferi, oltre a decine di migliaia di testi di zoologia. Su volontà del suo creatore, buona parte della raccolta venne data al British Museum dopo la sua morte: fu la più grande donazione mai ricevuta dall’istituzione londinese nella sua storia. Ciononostante, ancora adesso a Tring si può visitare una grandiosa collezione di reperti di Storia Naturale, raccolti in oltre sessant’anni dal Barone innamorato della natura.
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