Il tursiope (Tursiops truncatus) sembra avere una particolare predilezione per le acque del litorale romano. Dal mese di gennaio, infatti, sono stati avvistati ben 145 di questi delfini, molti dei quali erano femmine con i propri piccoli.
Complessivamente, i ricercatori di Oceanomare Delphis hanno percorso in mare oltre 2mila chilometri, scattando 14mila foto che hanno permesso anche di foto-identificare 59 nuovi individui.
Alcuni degli animali sono stati ricatturati fotograficamente più volte (13 tursiopi sono stati ripersi ben 6-9 volte), segno dell’elevato grado di fedeltà all’area.
Dal 2008 ad oggi, inoltre, sono state individuate e censite 17 femmine, che durante la stagione estiva sono state osservate in compagnia di neonati. Si tratta di un dato importante dal punto di vista scientifico, dal momento che la presenza regolare di coppie composte dalla madre e dal piccolo permette di caratterizzare l’area marina non solo come sito di alimentazione, ma anche come luogo di riproduzione e allevamento dei cuccioli. Per questo motivo, la zona abitata dai tursiopi potrà anche essere inclusa all’interno dell Direttiva Comunitaria Habitat e di conseguenza venire assoggettata a specifiche misure di tutela.
Animali da tutelare
Gli avvistamenti hanno permesso di constatare come alcuni animali riportassero ferite recenti, con ogni probabilità riconducibili a urti e collisioni con le eliche dei natanti.
Un dato, questo, che evidenza come ci sia ancora tanto da fare per tutelare e proteggere dagli impatti antropici sull’habitat di questi cetacei.
Ammirare i delfini in libertà
Per promuovere la tutela e la conservazione in libertà di questi animali – che sono la specie più utilizzata nei delfinari – Oceanomare Delphis organizza anche una serie di uscite guidate. Partendo dal porto di Ostia, si potrà partecipare al progetto “Delfini Capitolini” con escursioni giornaliere in barca a vela alla ricerca dei tursiopi.
Per prenotare le uscite è possibile contattare l’indirizzo mail: postmaster@oceanomaredelphis.org
riproduzione consentita con link a originale e citazione fonte: rivistanatura.com