La volpe è sicuramente uno degli animali più opportunisti e questo è il segreto del suo successo. Spesso perseguitata per i danni, veri e presunti, che arreca nei pollai e nelle campagne, dove è accusata di fare strage di selvaggina, la volpe vive comunque in una gran varietà di ambienti, dal bosco, alla campagna alla città. Nelle campagne è più guardinga e conduce abitudini quasi esclusivamente notturne. Anche nelle città dove si addentra si muove di notte, mentre nelle località turistiche scombina completamente le proprie abitudini e arriva a elemosinare il cibo ai viaggiatori, che spesso sono lieti di accontentarla con ogni sorta di vivande.
Non si dovrebbe abituare un selvatico a cibarsi dall’uomo, se non in casi eccezionali, come per esempio le mangiatoie invernali per gli uccelli o per gli erbivori spossati da lunghe nevicate. Purtroppo è difficile resistere alla tentazione di allungare un biscotto o un panino a una volpe confidente e così si rischia di procurare all’animale più danni che vantaggi. Uno dei danni è causato dal cibo non adeguato come dolci, salumi e formaggi. Il danno maggiore consiste, però, nell’abituare la volpe a cibarsi senza dover cacciare, con il rischio che l’animale diventi nel tempo troppo dipendente dall’uomo. Devo confessare di essermi recato appositamente in una località del Parco della Maremma, per fotografare queste volpi, di cui avevo sentito parlare. Arrivato sul posto e trovandomi la scena che vedete, sono rimasto sconcertato, anche se divertito dall’atteggiamento dolce e mansueto della volpe davanti a tutto quel ben di Dio. Per ottenere qualche fotografia “wild” ho seguito poi la volpe in pineta e le ho scattato qualche foto cercando di ambientarla nel modo più naturale possibile, ma la scena della vorace predona davanti alla piadineria mi aveva parecchio demotivato. Preferisco pensare alla volpe mentre insegue una gallina, piuttosto che vederla estasiata davanti ad un banco di salumi.
Ho fotografato la scena, comunque simpatica, con un obiettivo 18-35, avvicinandomi molto all’animale e cercando di documentare al meglio il suo interesse “gastronomico”, scattando mentre aveva lo sguardo rivolto verso gli oggetti del suo desiderio.
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