Nome
Lucherino (Carduelis spinus)
Descrizione
Passeriforme di piccole dimensioni, il maschio si riconosce per la tipica “calottina” nera. Il dorso è verde oliva con strie scure e il sopracoda giallo. La femmina è verde striata senza calottina nera.
Fenologia
In Italia è nidificante localizzato e sedentario parziale, migratore, svernante abbondante, talora anche con vere e proprie invasioni.
Habitat
Nidifica in foreste sia di pianura che di montagna, di conifere o miste, nelle fasce boreale e temperata. Occupa boschi di tipi anche molto diversi tra loro, ma soprattutto peccete, seguite da abetine e pinete, soprattutto se mature e con alberi ben spaziati, spesso con presenza di elementi di latifoglie. Spesso predilige boschi ripariali, in particolare al di fuori della stagione riproduttiva, quando la maggior parte dell’attività trofica si concentra in ontanete e betulleti lungo i corsi d’acqua. D’inverno frequenta anche ambienti antropici come parchi e giardini.
Distribuzione
Il Lucherino nidifica nelle foreste di conifere delle zone boreali e temperate. Il vastissimo areale riproduttivo si estende in longitudine da Gran Bretagna e Irlanda sino alle coste orientali russe sul Mare di Okhotsk, e in latitudine dai 70° N della Scandinavia settentrionale alle montagne dell’Europa centrale e meridionale (Pirenei, Balcani, Caucaso). I quartieri di svernamento sono posti entro e a meridione dell’areale riproduttivo, con gran parte delle popolazioni nordiche che svernano tra la Scandinavia e l’Europa meridionale.
In Italia, l’areale riproduttivo è fortemente disgiunto, con presenze sull’arco alpino e sui rilievi calabri. Sulle Alpi è distribuito in modo regolare nei settori orientale e centrale, mentre è più scarso nel settore occidentale. La specie è sempre associata a formazioni di conifere a quote superiori ai 1.300 m. La popolazione italiana è stimata in 4.000 – 15.000 coppie. In inverno è presente con contingenti anche abbondanti in molte aree della penisola, anche di pianura.
Stato di conservazione
Attualmente classificato con stato di conservazione favorevole a livello continentale.
di Fabio Casale, Fondazione Lombardia per l’Ambiente
Supervisione scientifica: Giuseppe Bogliani, Università degli Studi di Pavia
tratto da:
Casale F., 2015. Atlante degli Uccelli del Parco Lombardo della Valle del Ticino.
Parco Lombardo della Valle del Ticino e Fondazione Lombardia per l’Ambiente.
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