A poche settimane dal ritrovamento del lupo scuoiato e appeso a un cartello stradale nel comune di Suvereto, alle porte di Livorno arriva la notizia di un’altra barbarie commessa ai danni di questo animale. Questa volta il fatto si è compiuto nei boschi di Pendenza di Cittaducale, in provincia di Rieti, dove un giovane lupo è stato rinvenuto impiccato ai rami di un albero.
Secondo quanto riferito dalla stampa locale, accanto all’animale sarebbe stato trovato anche un biglietto che metterebbe in correlazione l’uccisione del lupo con la predazione di pecore e vitelli.
Le foto dell’ignobile gesto sono state recapitate anche alla sede dell’associazione locale “Il guardiano dell’ombra”.
Le indagini sono ora in corso. Non si esclude che una pista importante possa essere fornita dalle richieste di rimborso pervenute per danni agli allevamenti.
Atto crudele da punire
Dal mondo delle associazioni animaliste si è immediatamente alzato un coro di denuncia.
La Lav ha annunciato di aver messo a disposizione la somma di 10mila euro come ricompensa a chiunque sarà in grado di fornire informazioni utili all’identificazione del colpevole.
«Si tratta di un atto di estrema gravità che non può rimanere impunito – ha detto Massimo Vitturi, il responsabile dell’area animali selvatici della Lav –. Chiediamo alla procura di Rieti di sequestrare immediatamente il corpo dell’animale e di inviarlo al centro di referenza nazionale per la medicina forense veterinaria, istituito presso l’Istituto Zooprofilattico di Grosseto, dove potranno essere svolte le necessarie indagini per identificare i responsabili».
Approvare il piano in tempi brevi
Secondo la Lav, l’uccisione del lupo conferma l’urgenza di approvare in tempi strettissimi il Piano lupo, stralciando dal testo la parte che riguarda gli abbattimenti.
«Cedere alla tentazione di introdurre il ‘bracconaggio di Stato’, come vorrebbe il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti giustificandolo con la presunta necessità di abbassare il livello dello scontro sociale legato agli atti di predazione nei confronti delle greggi lasciate incustodite al pascolo, significherebbe vanificare tutti gli sforzi fatti negli ultimi decenni», ha concluso Vitturi.
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