Un lupo scuoiato e appeso ad un cartello stradale, con a fianco un messaggio provocatorio: “No agli abbattimenti, sì alla prevenzione”. Sono immagini inquietanti quello che arrivano da Suvereto, paesino alla porte di Livorno.
«Questa mattina un gesto infame si è consumato sul nostro territorio – ha fatto sapere l’Amministrazione comunale con un tweet -. Condanniamo questo crudele gesto con l’auspicio che i colpevoli siano individuati e puniti in maniera esemplare». Intanto, il WWF ha annunciato che presenterà un esposto in Procura e che si costituirà parte civile nel processo.
«Chiediamo alla Procura che siano avviate indagini accurate e rapide – ha detto in una nota l’associazione animalista -. Di certo possiamo dire che le recenti di dichiarazioni dell’Assessore all’agricoltura della Regione Toscana, che auspicava l’abbattimento di 500 dei circa 600 lupi stimati sul territorio regionale, sono in chiaro contrasto con lo spirito della Direttiva Habitat che tutela pienamente la popolazione italiana di lupo e non hanno favorito un clima positivo».
Il WWF ha poi ricordato come le uniche soluzioni ai conflitti tra allevatori e lupi siano una corretta informazione e l’investimento in misure di prevenzione dei danni. «Gli abbattimenti di singoli esemplari, disgregando i branchi, non fanno altro che acuire i danni per gli allevatori anziché risolverli», ha concluso il WWF.
I precedenti
Il lupo barbaramente ucciso in Toscana è solo l’ultimo di una lunga serie. Un episodio del tutto simile è accaduto lo scorso mese di gennaio a Grosseto. Da inizio anno sono sette i casi di bracconaggio accertati nelle Marche e in Liguria, a cui bisogna aggiungere una decina di esemplari rimasti vittima di incidenti stradali.
Secondo le stime del WWF, ogni anno in Italia muoiono circa 300 lupi per colpa della caccia illegale, delle trappole, di bocconi avvelenati e incidenti stradali.
Nota: abbiamo deciso di non allegare le fotografie dell’accaduto: sono particolarmente cruente e non avrebbero aggiunto nulla alla notizia.
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