Dopo mesi di indagini hanno un nome e un volto i responsabili dell’uccisione di un lupo avvenuta in una frazione di Corino, in provincia di Rimini.
Com’era andata
Il fatto risale al mese di ottobre dello scorso anno: la carcassa di un lupo era stata scuoiata e appesa al palo di una pensilina degli autobus. A fare la macabra scoperta erano stati alcuni alunni, recatisi alla fermata del pullman per andare a scuola.
Fermati due agricoltori
Le indagini condotte dai carabinieri della forestale hanno permesso di chiudere il cerchio attorno a due uomini della zona di 82 e 43 anni, entrambi agricoltori.
Ad incastrali sono state le immagini delle telecamere di videosorveglianza che avevano ripreso la presenza di un furgone bianco sul luogo del ritrovamento della carcassa del lupo; lo tesso furgone che gli inquirenti hanno successivamente rinvenuto in un’azienda agricola riconducibile ai due.
Le cause della morte
Sulla carcassa del lupo sono stati svolti gli accertamenti del caso per risalire all’esatto motivo del decesso.
Dagli esami eseguiti dal servizio veterinario dell’Ausl di Rimini è emerso che l’animale presentava un foro sul muso e che era stato trafitto da un forcone sul petto e sulla pancia. Inoltre, il lupo aveva il cranio fracassato. Le analisi hanno evidenziato anche la positività al brodifacoum: si tratta di un veleno topicida che – con ogni probabilità – i due agricoltori hanno impiegato per stordire l’animale prima di infierire su di esso.
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