Otto tonnellate di pinne di squalo di contrabbando sono state sequestrate nel corso di un’operazione compiuta dall’Agenzia delle Entrate Indiana tra Mumbai e la città costiera di Veravat, nello Stato di Gujarat. Erano pronte per essere rivendute sul mercato nero, dove avrebbero fruttato un bottino di oltre 5 milioni di dollari.
Dirette verso Oriente
La notizia è stata riportata da alcuni quotidiani indiani. Secondo i media, il bottino era pronto per essere smerciato sul mercato nero nei Paesi dell’estremo oriente.
In Cina e in Vietnam, infatti, le pinne di squalo sono un ingrediente ancora largamente ricercato e che trova spazio nella preparazione di ricette della cucina tradizionale.
In questi Paesi, una porzione di pinne di squalo arriva a costare anche 100 dollari ed è considerata uno status symbol.
La crudele tecnica del finning
La terribile pratica del finning è vietata dalle normative Ue ed è diventata illegale dal 2013 anche in India. Per procurarsi le pinne, i pescatori catturano gli squali e spesso li gettano ancora vivi, ma mutilati in acqua, per ridurre il carico delle imbarcazioni dal momento che la pinna degli squali rappresenta il 5% del peso corporeo del grande predatore marino, ma costituisce la parte “commercialmente” più pregiata sul mercato illegale.
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