Herman Melville (1819-1891), scrittore americano, autore del celebre romanzo Moby Dick, fu anche poeta, anche se i suoi versi sono meno conosciuti dei romanzi.
Le sue poesie raccontano soprattutto della sua vasta esperienza nei mari e della sua straordinaria sensibilità che lo faceva sempre andare oltre i confini del mare stesso, per poter toccare con mano alcune corde vibranti della vita, invisibili ad occhio nudo.
Nei versi che seguono, sembra quasi di desiderare insieme al poeta/marinaio di raggiungere le isole e godere della loro bellezza. Quelle isole innocenti, accoglienti, originarie: naturali.
Le isole meravigliose
Nella tempesta le raggiungi, libere da tempeste,
un colore cupo da lontano …
ma verdi, se ti avvicini: e sulla riva, il mare
tuoneggia sordo e spande gocce arcobaleno.
Ma a terra, dove il sonno che avvolge le colline,
instilla un sonno più sognante, un’estasi divina
sugli altopiani le nebbie aleggiano in deliquio,
le palme ondeggianti salutano il cipresso dell’amore,
giù nella valle dove ruscelli ghiaiosi soffiano
un canto che placa ogni affanno e ogni gioia.
Felci e muschio appaiono in molte radure,
dove sparse giacciono miriadi di guance arrossate
sorridono inconsapevoli ingenui dormienti,
mentre onde infinite intorno alle rive muoiono.
Herman Melville
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