Non c’è follia degli animali terrestri che non venga superata all’infinito dalla pazzia degli uomini.
Herman Melville, Moby Dick
Potrebbe essere una frase rappresentativa del XX e del XXI secolo. Naturalmente questa è una riflessione valida per l’uomo di sempre, ma noi, oggi, abbiamo un ulteriore elemento specifico che aggrava la situazione: una apprezzabile conoscenza del nostro passato. Nonostante, bene o male, quasi tutti abbiano avuto la fortuna di studiare un minimo di storia, l’uomo continua imperterrito a compiere gli stessi medesimi e fatali errori.
Melville poteva scrivere questa frase e crederci profondamente già nel suo secolo, figuriamoci noi oggi! L’etologia ha fatto passi straordinari negli ultimi anni, svelandoci dei comportamenti animali che prima si ignoravano o si deridevano; grazie a Dio stiamo comprendendo che gli animali sono (lo sono sempre stati!!!) intelligenti, molto intelligenti. Essi non sprecano tempo ed energie come noi umani, perché sono sempre legati alla loro essenza, sono sempre in contatto con la Natura; e anche se certi loro atteggiamenti a noi sembrano strani e assurdi, loro hanno sempre un motivo per comportarsi in un determinato modo; e poi, se proprio dobbiamo dirla tutta, chissà loro cosa pensano di alcuni nostri comportamenti invece!
Lo scriviamo solo come nota in più, ma teniamo presente che oramai è un dato di fatto: anche le piante sono intelligenti, oltre che senzienti.
Tornando agli animali, spesso spaventano alcuni loro comportamenti inspiegabili dal nostro punto di vista e forse sono proprio da definirsi follia, come sottolinea il romanziere americano; eppure, lui stesso evidenzia come non esista follia tra gli animali (ammettendo che di follia si tratti) che possa essere minimamente paragonata alla pazzia degli uomini.
Naturalmente non stiamo parlando di una sana follia umana, pirandellianamente parlando
ma di quella pazzia che ha condotto dittatori e governanti delle Nazioni ai due conflitti mondiali; quella pazzia che conduce un uomo ad uccidere un altro essere umano; quella pazzia che acceca un marito e gli fa picchiare la moglie; quella pazzia che fa odiare i propri simili e il mondo che ci circonda; quella pazzia che spinge verso il dio denaro e verso un progresso materiale sempre più frenetico ed illusorio; quella pazzia, infine, che rivediamo negli scontri ancora aperti e che lacerano sempre di più il nostro bel mondo e l’umanità, dal continente africano a quello asiatico, dai conflitti in Sud America fino a quello vicino a casa nostra, in Ucraina.
Come si può evitare di condividere la frase di Melville? Alla luce di tutto ciò, egli ha ragione.
Ma partiamo proprio da qui, dal fondo, da questo abisso in cui sembra essere assente ogni coscienza. Partiamo da qui per poterci dire, ancora una volta, sempre, che l’essere umano è anche altro. Può divenire luce oltre che tenebre e lo ha dimostrato da tutti i punti di vista, da quello culturale a quello umano, da quello politico a quello economico. Noi siamo anche quelli che scrivono delle Costituzioni splendide, siamo quelli che combattono nei mari per difenderli, siamo quelli che uniti possono fermare la deforestazione, siamo quelli che non si stancano di testimoniare in mille forme diverse la bellezza della Natura e dell’Umanità, auspicando di poter vivere questa relazione in modo vero, simbiotico, originario.
Melville avrà anche ragione, ma non per questo noi dobbiamo fermarci solo a questa constatazione!