Alla vicenda scivolosa e poco edificante che ha investito il ministro Maria Elena Boschi – il padre Pier Luigi Boschi è stato vice presidente di Banca Etruria, uno dei quattro istituti salvati da un decreto varato dal consiglio dei ministri – fa da contraltare la bocciatura del bonus fiscale per le opere verdi.
Due emendamenti alla legge di stabilità, che prevedevano una detrazione fiscale al 36% per opere verdi nei giardini privati, sono stati bocciati. Sarebbero costati, conti alla mano, circa 40 milioni di euro, ma avrebbero restituito alle casse dello Stato molti più soldi grazie all’incremento della fatturazione, e quindi del gettito per l’Erario, e all’emersione del lavoro nero.
La realizzazione di nuove aree verdi innescherebbe immediati benefici in termini ambientali e sanitari. Recenti studi scientifici internazionali hanno confermato il ruolo incisivo della massa verde nella mitigazione del clima globale. E una migliore qualità delle nostre città produrrebbe un risparmio sui costi sociali dovuti alla cura di malattie quali allergie, asma e altre patologie causate da un habitat inquinato e biologicamente impoverito.
Invece governo e parlamento continuano a dare incentivi all’edilizia e a non considerare quelli per il verde.
Più che il nuovo che avanza, questo è il vecchio che irrancidisce.
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