Se pensate che gli infiniti banchetti parentali delle feste vi diano noia, provate a mettervi panni di una povera macrobiotica, che in certe occasioni conviviali l’unico ringraziamento che si sente di fare è che certe cerimonie interessino pochi giorni l’anno. Lo stesso disagio lo prova di certo il vegano, forse un po’ meno il vegetariano. Se siete macrobiotici, vegetariani o vegani, non saprei nemmeno dire se la condizione peggiore sia quella di trovarsi nel ruolo di invitato o quello di padrone di casa. Nel primo caso, si tratterebbe di mangiare in solitudine “piatti senza”, che di solito si rivelano maldestri tentativi di emulare certi luoghi comuni della cucina vegana (ma apprezzate lo sforzo!). Mentre nel secondo caso, in qualità di padroni di casa vi trovereste nell’incresciosa situazione di dover servire portate eticamente non conformi alla vostra sensibilità straziata – perché da che mondo è mondo, in una famiglia come si deve non s’è mai visto che a Natale manchi il cappone e a Capodanno il cotechino.
Come cavarsi dall’impiccio?
Vi racconto come affronto io le feste da qualche anno a questa parte. Finora mi è capitato solo una volta di preparare l’intero pranzo di Natale senza alimenti animali né raffinati, ma ai convitati andava benissimo, trattandosi del mio nucleo famigliare ristretto. Per il resto, sono sempre stata invitata. In questi casi, mi offro di preparare una portata per tutti, in genere un primo bello ricco e abbondante, magari anche qualche antipastino sfizioso. In questo modo posso servirmi a volontà con quello che ho preparato, ma non rifiuto qualche assaggino delle altre portate, per non offendere i padroni di casa (nel limite delle mie volontà). E non dimenticatevi dei complimenti: per quanto certi piatti non siano in linea con la vostra scelta di vita, è buona educazione apprezzare la maestria e gli sforzi di chi si è adoperato in cucina. Tutti quanti vogliamo deliziare i convitati, perciò non c’è motivo di scatenare guerre in famiglia. L’unica cosa che non potrete evitare, soprattutto se siete i soli “diversamente-onnivori” della combriccola, è il classico terzo grado sulle vostre scelte alimentari. Consiglio: preparatevi qualche risposta pronta, così riuscirete a pilotare il talk show!
riproduzione consentita con link a originale e citazione fonte: rivistanatura.com