Da tempo si parla di entomofagia, e lo sa bene chi è abituato a frequentare alcuni paesi dell’estremo oriente dove la pratica fa parte del vivere quotidiano.
Ma fra non molto anche da noi potrebbe divenire realtà e consuetudine.
C’è una data: il 2017. Fra un anno circa nei supermercati d’Europa verranno ufficialmente distribuite scatolette a base di… cavallette, formiche e larve.
Il via è giunto dal Consiglio Ue che ha approvato “novel food” e stanziato tre milioni di euro per le nazioni che lavoreranno per incrementare la diffusione dell’entomofagia.
Il nuovo ordine legislativo non riguarda solo il consumo di insetti ma anche animali provenienti dalla clonazione, su cui si dibatte da sempre perché si teme possano essere nocivi alla salute umana. In realtà non ci sono studi che confermerebbero questa tesi e dunque le nuove regole alimentari sono state approvate.
Che tipo di insetti “allieteranno” le nostre tavole? Attenzione, per i primi tempi non sarà possibile distinguere zampette e ali, perché quel che metteremo sotto i denti sarà il risultato di un processo di triturazione, che ridurrà in “briciole” gli insetti.
Più in là, come già accade in Olanda, potranno invece arrivare cibi in cui l’anatomia degli artropodi sarà ben evidente e, in questo caso, qualcuno potrebbe non farcela a inghiottire il coleottero di turno.
Ma, come dicono storici e sociologi, le pietanze – e i gusti – sono cambiati parallelamente all’evoluzione dell’uomo.
Dai tempi preistorici in cui l’uomo non sapeva addomesticare il fuoco, e mangiava spesso carne cruda, si è finiti per abbrustolire quasi tutto. Poi oggi carichiamo senza limiti di sale e zucchero i nostri piatti, qualcosa che probabilmente i neandertaliani non avrebbero mai apprezzato. Insomma, ogni periodo ha il suo cibo d’elezione e non è affatto escluso che quello che verrà punterà proprio sul consumo di artropodi.
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