Il Ministero della Salute ha reso noti i dati relativi alla presenza di residui di prodotti fitosanitari sugli alimenti.
L’indagine ha preso in considerazione i campioni analizzati durante il 2014. Ne emerge che, dei 8946 campioni presi in osservazione per verificare la presenza di residui di pesticidi, soltanto 29 avevano residui risultati superiori ai limiti massimi consentiti dalla normativa vigente.
La percentuale di irregolarità, pari allo 0.3%, è decisamente contenuta e mostra un trend in diminuzione: negli anni passati, infatti, lo 0,5% dei prodotti presi in analisi aveva una presenza di residui al di fuori della soglia tollerata.
Dati ben di sotto della media europea – in cui nell’ 1,5% dei casi sono state riscontrati valori al di sopra del consentito – e che sono indice di un elevato livello di protezione del consumatore.
I prodotti analizzati
A venire presi in analisi sono stati i prodotti ortofrutticoli, i cereali e alcuni prodotti trasformati, quali olio e vino. Questi ultimi sono stati scelti come campione poiché ingredienti importanti della dieta italiana e mediterranea e, dunque, consumati ampiamente dalla popolazione.
Un occhio di riguardo è stato tenuto per bambini e vegetariani, dal momento che il report del Ministero della Salute ha incluso anche il baby food e altri ingredienti comunemente utilizzati da chi segue un regime alimentare senza carne né pesce come, ad esempio, trasformati di frutta, spezie e semi.
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