Il fenomeno dell’antibiotico resistenza sta preoccupando sempre più i medici di tutto il mondo. Alcuni batteri stanno sviluppando una resistenza agli antibiotici e non rispondono più alle cure. Una delle cause principali è nell’abuso che si fa di questi farmaci, che contribuisce a selezionare varianti di batteri che non vengono più attaccati dal farmaco.
Nella sola Unione Europea, si stima che la resistenza agli antibiotici provochi circa 30mila decessi all’anno e secondo l’OMS è “una delle maggiori minacce per la salute globale”.
Tra le cause dell’antibiotico resistenza c’è l’utilizzo di troppi farmaci negli allevamenti intensivi, che rappresentano circa il 70% dell’utilizzo di antibiotici.
Negli ultimi decenni, infatti, a causa dell’intensificazione degli allevamenti, gli antibiotici sono diventati uno strumento utilizzato dall’industria della carne per mantenere in vita animali che, nelle condizioni innaturali in cui sono tenuti, si ammalano con estrema facilità.
Tra i bovini da latte, una delle patologie più diffuse è la mastite bovina, che viene contrastata con l’uso massiccio di antibiotici ad ampio spettro.
L’Istituto per la sicurezza alimentare globale (IGFS) della Queen’s University Belfast, in collaborazione con AgriSearch e l’Agri-Food & Biosciences Institute (AFBI), ha lanciato un progetto per contrastare lo sviluppo della resistenza antimicrobica (AMR), riducendo l’uso di farmaci.
Il nuovo approccio comporta l’uso della spettrometria di massa per una rapida diagnosi di mastite direttamente da un campione di latte sospetto.
Normalmente gli allevatori effettuano un’ispezione visiva del latte come parte del processo di mungitura; i cambiamenti, come la formazione di coaguli, possono essere indicativi di mastite.
In caso di sospetto, il trattamento antibiotico di solito viene iniziato immediatamente, prima che i risultati microbiologici siano stati restituiti dal laboratorio, per ridurre al minimo il dolore e la sofferenza della mucca, ma tale uso di antibiotici contribuisce allo sviluppo dell’AMR.
Il nuovo progetto potrebbe, invece, fornire agli allevatori risultati quasi istantanei, con l’identificazione rapida degli agenti patogeni e trattamenti più tempestivi e mirati.
L’abuso di antibiotici ad ampio spettro potrebbe così essere molto ridotto, aiutando la battaglia contro l’AMR.
Jason Rankin, direttore generale di AgriSearch ha detto: «L’uso responsabile degli antimicrobici è di crescente importanza. Avere un test rapido e affidabile per identificare l’agente patogeno che causa la mastite aiuterà gli allevatori a trattare l’infezione con il prodotto appropriato e a minimizzare la resistenza antimicrobica».
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