Entrano in vigore in questi giorni le modifiche al DPR 357/97 di recepimento della Direttiva Habitat.
Le novità maggiori riguardano le specie alloctone: la normativa, infatti, prevede che: «per motivate ragioni di rilevante interesse pubblico, connesse a esigenze ambientali, economiche, sociali e culturali è consentita l’immissione in natura delle specie e delle popolazioni non autoctone di animali e vegetali».
Invasi dalle specie aliene
Proprio la parte relativa all’immissione sul territorio di specie aliene è quella che desta le maggiori preoccupazioni.
«A causa di queste modifiche, c’è il concreto rischio che aumentino le immissioni in natura di animali, soprattutto a favore del divertimento dei pescatori, mentre mancano novità circa le misure incruente di gestione delle specie alloctone» commenta Massimo Vitturi, responsabile area animali selvatici della Lega Anti Vivisezione.
Nessun cenno alle sterilizzazioni
Non viene fatto, invece, accenno alle pratiche non cruente per la gestione delle specie cosiddette aliene come, per esempio, la sterilizzazione. Eppure, questa strategia aveva ottenuto il sì della Commissione Europea.
«La cattura di animali alloctoni, allo scopo di sterilizzarli per poi rilasciarli nell’ambiente, è una procedura perfettamente compatibile con la regolamentazione europea in tema di tutela della biodiversità, come affermato anche dallo stesso Commissario europeo all’Ambiente Karmenu Vella» conclude Vitturi.
Per questo motivo, l’associazione ha fatto sapere di aver già scritto al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro dell’Ambiente; la richiesta è quella che i progetti che comprendono la sterilizzazione degli animali siano esonerati dal procedimento autorizzativo e questo in conformità con il punto numero 7 del programma del Governo appena insediatosi, che afferma la necessità di porre la tutela dell’ambiente e della biodiversità tra i principi fondamentali del sistema costituzionale.
riproduzione consentita con link a originale e citazione fonte: rivistanatura.com