Nell’ultimo articolo abbiamo scritto che le orche di Genova si stavano spostando verso Ovest. Si è subito pensato che finalmente la matriarca conducesse il gruppo verso lo stretto di Gibilterra. Invece, i cetacei giovedì sono giunti al largo delle coste comprese fra Nervi e Portofino. Gli esperti dell’Istituto Thetys hanno analizzato le immagini del Nucleo Sommozzatori Vigili del Fuoco di Milano, che si trovava in quelle acque per operazioni di addestramento.
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La comparsa dei mammiferi marini nel Tigullio era inaspettata, ma la speranza è che le orche, in movimento vicino alla costa, si stiano alimentando.
Abbiamo contattato Maddalena Jahoda, ricercatrice e responsabile della divulgazione scientifica dell’Istituto Tethys e le abbiamo chiesto di aggiornarci.
«Le orche sono state segnalate ieri a Porto Venere, nonostante non ci sia una foto che lo confermi e che escluda che non fossero tursiopi di passaggio. È comunque abbastanza probabile che fossero loro, perché adesso si stanno muovendo e questo fatto fa ben sperare che si stiano alimentando, oltretutto un individuo appariva molto magro».
La ricercatrice continua e ci spiega che esistono due tipi di orche in generale: quelle stanziali o residenti e quelle transienti, che hanno areale più largo e girano molto di più, quindi in determinate zone compaiono regolarmente.
Le orche al largo delle nostre coste sono transienti e partendo dall’Islanda hanno percorso 5.000 chilometri entrando, fatto abbastanza insolito, nel Mediterraneo.
Alla domanda se queste orche possono diventare residenti, Maddalena Jahoda risponde: «Non credo, non c’è una popolazione di orche in Mediterraneo, quando entrano è casuale. Nonostante ci siano diversi avvistamenti, le orche in Mediterraneo sono considerate una specie occasionale».
La Capitaneria di Porto di Genova ha richiesto a tutte le autorità marittime del Tirreno di segnalare l’eventuale presenza dei cetacei.
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