Numericamente i pesci sono gli animali più impiegati per scopi alimentari ma sono anche quelli che godono di minori tutele.
«Molti ancora si ostinano a dire che non provano dolore, nonostante ormai la scienza ce lo abbia dimostrato, e di conseguenza non per loro non esistono nemmeno minime leggi a tutelarli» spiega l’associazione Essere Animali.
Uccisi per asfissia negli allevamenti
Quello che accade all’interno degli allevamenti da cui proviene una parte considerevole del pescato che finisce sulle nostre tavole è stato – fino a oggi – poco documentato.
L’indagine sotto copertura condotta da Essere Animali ha però mostrato cosa accade in realtà nelle vasche in cui le specie ittiche più richieste sono allevate.
«Durante una nostra indagine negli allevamenti italiani abbiamo documentato pesci lasciati in asfissia e ancora vivi dopo più di un’ora – spiega l’associazione –. Una lenta e inutile agonia, davanti alla quale abbiamo deciso di prendere posizione e agire, da una parte con una campagna di sensibilizzazione e dall’altra con delle richieste ai supermercati, in modo che le peggiori pratiche oggi in atto negli allevamenti di pesci vengano abbandonate»
Una petizione per chiedere maggiori tutele
Per chiedere maggiori tutele per i pesci all’interno degli allevamenti, Essere Animali ha lanciato la campagna Anche i pesci.
«Durante le indagini, con telecamere nascoste abbiamo scoperto allevamenti simili a quelli per la carne, milioni di pesci rinchiusi in gabbia, manipolati e trasportati come se fossero oggetti. A loro non è concesso nemmeno lo stordimento prima della morte: sono lasciati agonizzare per lunghissimi minuti. Per questo, chiediamo che anche questi animali godano di maggiori diritti e di un trattamento meno crudele».
riproduzione consentita con link a originale e citazione fonte: rivistanatura.com