Poco sopra il lago di Como, tra la Valtellina e la Valchiavenna, l’Adda ha creato nel corso del tempo un’importante zona umida alpina. Un bel sentiero panoramico ne fa scoprire tutta la bellezza del Pian di Spagna.
Quando l’aria è tersa, tre fasce di colori delineano il paesaggio. L’azzurro cobalto del cielo e del lago, il verde brillante del canneto e il grigio argento delle Alpi. A fine giornata, mentre il sole cala, un rosso acceso infiamma l’orizzonte e la volta si vena di rosa, le montagne si fanno più pallide e le canne si scuriscono fino ad apparire ambrate. Allora anche il limo nero delle rive cessa di brillare e diventa cupo.
Siamo al Pian di Spagna, all’apice settentrionale del Lario, oltre l’immissione del fiume Mera, una vasta area umida che fino al secolo scorso era funestata dalla malaria e dalle alluvioni. Oggi è un’importante zona umida, luogo di sosta e svernamento per migliaia di volatili.
Lo splendido paesaggio che fa da sfondo all’itinerario in Pian di Spagna
La passeggiata ha inizio dall’abitato di Dascio, piccola frazione di Sorico che si affaccia sul fiume Mera, e si conclude al tempietto romanico di San Fedelino. Il percorso, che alterna tratti selciati ad altri a fondo naturale, è segnalato dalla bandierina rosso-bianca del CAI, dipinta sulle rocce.
Superato un gruppo di case e lasciata la strada asfaltata, si prende il sentiero in pietra che sale con lieve pendenza verso il bosco. Via via che ci si alza di quota, il panorama si apre sulla Riserva Naturale sottostante. Ecco il lago di Mezzola e sullo sfondo, altissime, le Alpi Retiche, Lepontine e Orobie, con le vette del Sasso Manduino e del Monte Berlinghera a Nord e il Monte Legnone a Sud.
Il bosco che si attraversa ospita bellissimi e vetusti esemplari di castagno. Salendo ancora si incontra qualche individuo isolato di pino silvestre, mentre lo strato arbustivo è composto da erica arborea cui si alternano macchie di ginestra dei carbonai e brugo.
Il periodo migliore per godere gli splendidi colori della fioritura è fra giugno e luglio. Dopo circa mezz’ora di cammino, raggiunta quota 500 m, inizia la discesa. A questo punto, quando si comincia a intravedere il punto di immissione del fiume Mera nel lago di Mezzola, ci si trova di fronte ad un bivio. Le indicazioni per il San Fedelino propongono due itinerari alternativi: uno, più lungo ma agevole, segnato in giallo, prosegue lungo il corso del Mera per poi tornare indietro e condurre in circa mezz’ora alla nostra meta; l’altro, più breve, segnaletica bianco-rossa, in pochi minuti conduce ad un magnifico belvedere, poi taglia bruscamente la ripida costa che si è meritata l’appellativo di “salto delle capre”, permettendo di raggiungere in soli quindici minuti la chiesetta.
San Fedelino può essere raggiunto anche via acqua, prenotando presso il Consorzio di Gestione della Riserva il battellino che fa spola dall’abitato di Dascio alla piccola spiaggia di fronte al tempietto.
La Riserva Naturale del Pian di Spagna
Zona umida di interesse internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar, la Riserva Naturale del Pian di Spagna è un vero e proprio paradiso per gli amanti del birdwatching e per gli appassionati di fotografia. Si estende dal Lago di Mezzola, all’inizio della Valchiavenna, fino a Colico.
Istituita nel 1985, è la maggiore riserva naturale lombarda e ospita un complesso ecosistema in cui sono presenti vasti canneti, boschi misti di latifoglie, prati umidi, ampie zone adibite a pascolo e superfici agricole coltivate a mais. Il canneto più esteso e rilevante occupa la fascia a Nord del Pian di Spagna. La gestione è affidata a un Consorzio tra le Comunità Montane Alto Lario Occidentale, Valchiavenna e Valtellina di Morbegno.
Scheda tecnica
- Per chi: il sentiero è accessibile a tutti, con tratti in pendenza poco impegnativi. A chi non è abituato ai sentieri di montagna si suggerisce di evitare la ripida sassaia che scende a San Fedelino e di prendere il percorso più lungo
- Lunghezza: 3,5 km circa
- Durata: circa 3 ore (andata e ritorno)
- Dislivello: 300 m
- Cartografia: Regione Lombardia – Sentiero del Giubileo, Carta N. 3 Alto Lario e Piano di Chiavenna, scala 1:25.000
- Periodo: tutto l’anno. In inverno e a inizio primavera, quando gli alberi sono ancora spogli, i panorami sono davvero unici. In estate si apprezzano le fioriture. Per il birdwatching i periodi migliori sono quelli del passo
- Equipaggiamento: scarponcini da trekking, binocolo, zaino, mantella in caso di pioggia o giacca a vento leggera
- Come arrivare: autostrada A4, uscita Sesto San Giovanni, quindi SS36 verso Sondrio e SS340 fino a Sorico; in treno, linea Lecco-Colico-Chiavenna, stazione di Novate Mezzola
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