Bisogna dirlo, ci sono vermi e vermi… sicuramente queste planarie terrestri (Bipalium sp.) non saranno attraenti come un leone nella savana o un uccello del paradiso in parata, ma di certo sanno il fatto loro in tema di colori.
Si sa poco delle planarie terrestri e della loro ecologia. Tutte sono ermafrodite, alcune si riproducono sessualmente, altre asessualmente. Recentemente si è pure scoperto che alcune specie contengono una potente tossina, la tetradotossina, normalmente presente nei pesci palla, i Tetraodontidi appunto, fatto che non era mai stato riscontrato prima negli Invertebrati terrestri. Le planarie vivono all’umido e sono abili predatori di gasteropodi terrestri o di lombrichi, a seconda delle specie. Sinuose si muovono tra le foglie o nel terreno in cerca delle loro prede, ne seguono la scia e non appena li incontrano riescono ad avvolgerli e digerirli esternamente grazie all’estroflessione di una parte della bocca. Ultimamente questi strani animali hanno ricevuto grande attenzione anche in Italia ed Europa perché una specie, Diversibipalium multilineatum, originaria del Giappone, è stata trovata in Italia e in Francia nel 2014, creando molta preoccupazione per le conseguenze che potrebbe avere il suo impatto sulle popolazioni dei “creatori di humus” locale, i lombrichi.
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