Le colonie di formiche sono modelli ideali per lo studio del comportamento sociale.
Salvo casi particolari, ci sono una regina fertile e molte operaie sorelle, tutte femmine geneticamente quasi identiche ma con diversi ruoli.
In un recente studio pubblicato sulla rivista scientifica Science, un team di ricercatori ha scoperto cosa determina il ruolo sociale delle Formiche falegname della Florida (Camponotus floridanus).
In questa specie di formiche, della quale si conosce il 90% del genoma, le operaie sono di due tipologie.
Quelle più grandi, con mascelle potenti e molta forza fisica hanno un cervello più piccolo e un ruolo di difesa, le più piccole invece hanno un cervello più sviluppato e si occupano dell’esplorazione e della ricerca del cibo.
A determinare questa serie di enormi differenze è un fattore epigenetico, cioè qualcosa di non interno alla struttura del DNA ma che influenza l’espressione genica.
I ricercatori hanno scoperto che iniettando un inibitore epigenetico direttamente nel cervello di una giovane “operaia grande” questa comincia a sviluppare caratteristiche tipiche delle operaie più piccole e intelligenti, modificando il suo ruolo all’interno della colonia.
Un fatto rilevante di questa scoperta è che si può intervenire sul destino di una formica solo in un determinato momento della sua vita . In pratica esiste una sorta di “finestra temporale di vulnerabilità”, un periodo entro il quale il cervello è suscettibile ai cambiamenti ambientali che agiscono su fattori epigenetici.
Un fattore epigenetico largamente coinvolto in questo meccanismo è l’enzima CBP, già noto per avere un ruolo rilevante anche in vari processi cognitivi di alcuni mammiferi, fra cui l’uomo.
La comprensione di come i fattori epigenetici agiscono all’interno della finestra di vulnerabilità, potrebbe quindi aiutare a capire meglio quanto e come l’infanzia influenza lo sviluppo cognitivo dell’uomo.
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