L’indice FAO di riferimento dei prezzi internazionali delle materie prime alimentari è aumentato ad aprile per la prima volta in un anno. L’indice elaborato dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura tiene conto delle variazioni mensili dei prezzi internazionali delle materie prime alimentari comunemente scambiate.
In aprile l’indice ha registrato una media di 127,2 punti, con un aumento dello 0,6% rispetto a marzo. A causare l’aumento sono stati principalmente i prezzi internazionali di zucchero, carne e riso. In controtendenza, sono invece diminuiti i prezzi di grano, mais, prodotti caseari e oli vegetali.
L’Indice FAO dei prezzi in particolare
- Lo zucchero (+17,6% rispetto a marzo) ha raggiunto il livello più alto dall’ottobre 2011, a causa della riduzione delle aspettative e dei risultati di produzione in India, Cina, Tailandia e Unione Europea, causata da condizioni climatiche secche e da un avvio lento del raccolto di canna da zucchero in Brasile. Non solo. L’aumento dei prezzi internazionali del petrolio greggio ha fatto aumentare la domanda di etanolo a base di canna da zucchero.
- La carne (+1,3%) è stata spinta al rialzo principalmente dall’aumento delle quotazioni di quella suina, seguita da quelle del pollame, che sono aumentate a causa della domanda asiatica di importazioni e delle limitazioni alla produzione dovute a problemi legati all’aviaria. Anche i prezzi internazionali della carne bovina sono aumentati a causa del calo delle forniture di bovini da macello, soprattutto negli Stati Uniti.
- I cereali (-1,7% rispetto a marzo) hanno registrato una media del 19,8% inferiore al valore di aprile 2022.
- I prezzi del grano (-2,3%) sono diminuiti soprattutto a causa delle grandi disponibilità esportabili in Australia e nella Federazione Russa.
- I prezzi mondiali del mais (-3,2%) sono scesi a causa dell’aumento stagionale delle forniture in Sudamerica con i raccolti in corso.
Le previsioni per i prossimi mesi
«È importante continuare a seguire da vicino l’evoluzione dei prezzi e le ragioni dei loro aumenti. Man mano che le economie si riprendono da rallentamenti significativi, la domanda aumenterà, esercitando una pressione al rialzo sui prezzi dei prodotti alimentari» ha affermato il Capo Economista della FAO Maximo Torero.
La FAO ha pubblicato anche il nuovo Cereal Supply and Demand Brief: le previsioni sulla produzione mondiale di grano per il 2023 è fissato a 785 milioni di tonnellate, il secondo più grande mai registrato, dopo la produzione record del 2022.
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