Le indagini volte sotto copertura dall’associazione Essere Animali hanno svelato orrori nascosti e maltrattamenti negli allevamenti di maiali, che sono state pubblicate nel sito dell’associazione come: «Il video di una nostra indagine in un grande allevamento fornitore del Prosciutto di Parma».
Ora, dopo tre anni, si è aperto il processo a carico del legale rappresentante di un allevamento di maiali situato in provincia di Forlì e imputato del reato di maltrattamento di animali.
«Si tratta dell’allevamento che il nostro team investigativo monitorò per sei mesi, nell’arco del 2016, con controlli settimanali e l’utilizzo di telecamere nascoste – spiega l’associazione –. Durante questo capillare lavoro i nostri operatori filmarono la presenza di centinaia di maiali feriti e agonizzanti. Le immagini fecero il giro del mondo e vennero diffuse anche in Inghilterra, Cina e Hong Kong».
Il filmato era stato depositato, assieme a una denuncia, all’allora Corpo Forestale dello Stato che, dopo un controllo nell’allevamento, aveva disposto il trasferimento di centinaia di maiali malati in un capannone attiguo e avviato le indagini.
Cosa accadeva nell’allevamento
Quelle che gli investigatori si sono trovate davanti agli occhi è stato scioccante: all’interno di un capannone erano stipati centinaia di maiali in recinti sovraffollati e privi di adeguati arricchimenti ambientali.
«Molti animali presentavano ferite da cannibalismo alle orecchie e alle code, altri maiali visibilmente agonizzanti erano abbandonati a sé stessi, lasciati presumibilmente morire di stenti. L’installazione di telecamere nascoste svelò anche comportamenti brutali degli operatori nei confronti degli animali» spiega l’associazione che, attraverso il proprio legale Alessandro Ricciuti, ha fatto sapere che ci sono gli estremi per configurare a carico del gestore dell’allevamento il reato di maltrattamento di animali.
«Poiché non vi sono precedenti riferiti a vicende simili, un’eventuale condanna avrebbe notevole rilevanza e farebbe giurisprudenza; inoltre, avrebbe anche un’efficacia deterrente verso gli allevatori, facendo sì che si astengano da comportamenti così violenti» spiega l’avvocato.
La presa di posizione del Ministro della Salute
Anche il Ministro della Salute Giulia Grillo ha espresso la necessità di normative più severe a tutela dei cosiddetti animali da reddito.
In un’intervista rilasciata al TG2, il Ministro ha definito «raccapriccianti» le immagini di animali morti maltrattati.
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