Si è aperta al MUSE di Trento, dove resterà fino al prossimo 7 luglio, la mostra “ANIMA. Dentro il suono delle Alpi”. Il percorso espositivo ripropone la storia dell’Avez del Prinzep, il più alto abete bianco d’Europa (52 metri), testimonianza naturalistica degli Altipiani Cimbri di Lavarone.
Schiantatosi nel 2017 dopo 250 anni di vita, il suo prezioso legno è stato trasformato, grazie al meticoloso lavoro del liutaio Gianmaria Stelzer, in tavole armoniche e anima di un quartetto d’archi.
La mostra, visitabile nella lobby del museo senza che sia necessario acquistare il biglietto d’ingresso, è composta da pannelli che rappresentano le fasi e le caratteristiche naturali e artigianali della lavorazione del legno a partire dall’albero, per poi descrivere la cura e la raffinatezza dell’arte della costruzione degli strumenti ad arco che compongono la dimensione classica del quartetto d’archi. Una storia di rigenerazione e un bellissimo racconto che conduce a conoscere gli alberi e la genesi di uno strumento musicale attraverso la duplice modalità dell’esposizione e dello spettacolo.
Domenica 24 marzo, la mostra sarà infatti affiancata da “La stanza dell’ANIMA”, un momento speciale per ascoltare da vicino gli strumenti creati nell’ambito del progetto grazie al Quartetto Pegreffi (Emma Parmigiani violino, Inesa Baltatescu violino, Maria Giulia Tesini viola, Lorenza Baldo violoncello), in collaborazione con Le Dimore del Quartetto.
E ancora, è in lavorazione per la prossima estate uno spettacolo di parole e musica, immagini e suoni, in cui la voce di Marco Albino Ferrari, autore dei testi, e i suoni del quartetto ANIMA, con musiche originali di Giovanni Bonato, condurranno il pubblico dentro al suono delle Alpi, dando voce al legno dell’Abete del Principe, per la regia di Andrea Brunello.
L’intero progetto nasce da un’idea e con la direzione artistica di Giovanni Costantini, in partnership con MUSE – Museo delle Scienze e Comune di Lavarone.
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