Dopo numerose vicissitudini ha riaperto in questi giorni il Centro Recupero Tartarughe Marine del CTS, nell’isola di Linosa. Un vero e proprio ospedale per la cura e riabilitazione delle tartarughe Caretta Caretta che rimangono vittime di catture accidentali nelle reti a strascico e nei palamiti dei pescatori, nel Canale di Sicilia.
All’interno della struttura operano un veterinario e alcuni biologi che curano gli animali feriti e, dopo un periodo di riabilitazione, li rimettono in libertà. Ma gli operatori del Centro assistono anche le tartarughe che scelgono Linosa per deporre le uova. Infatti, vengono svolte attività di monitoraggio della spiaggia per verificare la presenza di femmine in deposizione. Dopodiché, individuati i nidi, vengono controllati e assistiti fino al momento della schiusa dei piccoli e alla loro entrata in acqua.
L’anno scorso il Centro è stato oggetto di un incendio doloso che ha provocato seri danni alle strutture e alle attrezzature. Non solo, a dispetto di quanto prevede la legge non sono stati dati contributi a sostegno delle attività di recupero, cura e riabilitazione, per cui gli oneri finivano a carico delle sole associazioni.
Ma, grazie al nuovo progetto europeo TARTALIFE (LIFE12 NAT/IT937) e alla collaborazione dell’Amministrazione Comunale sono stati realizzati i lavori strutturali necessari per poter riutilizzare l’immobile, sono state acquistate nuove e più moderne attrezzature veterinarie e sono riprese le attività di monitoraggio diurno e notturno della spiaggia. Nel contempo sono in arrivo i volontari che faranno azioni di sensibilizzazione nei confronti dei turisti e dei pescatori che, unitamente agli abitanti dell’isola hanno sempre creduto nel Centro.
Il Comune di Lampedusa e Linosa, che è ente gestore dell’Area Marina Protetta “Isole Pelagie” ha sostenuto la riapertura ed il potenziamento del Centro, nell’ottica di un rilancio delle azioni di tutela dell’ambiente nelle Isole Pelagie”.
Soddisfazione anche dall’ Unità Life Natura della DG Ambiente della Commissione Europea per aver contributo a riaprire il Centro Tartarughe Marine di Linosa alla luce dell’importanza che riveste questa struttura per la Sicilia e per l’intero Mediterraneo teatro, ogni anno, di una vera strage. Infatti, pare che siano oltre 130.000 le tartarughe marine vittime di catture accidentali da parte dei pescatori professionisti: 70.000 abboccano agli ami impiegati per la pesca al pescespada; altre 40.000 vengono intrappolate nelle reti a strascico; 23.000 in quelle da posta.
In totale 133.000 catture e oltre 40.000 casi di decesso. A questi dati va aggiunto il traffico nautico estivo, l’inquinamento delle acque e la forte antropizzazione delle coste. Risulta chiara l’importanza di un presidio come quello di Linosa per ridurre la mortalità della Caretta Caretta, una specie protetta da normative nazionali, comunitarie e internazionali.
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