Il Giappone ha annunciato di voler riaprire la caccia alla balene per fini commerciali dopo un lungo stop durato 31 anni.
Le flotte delle baleniere giapponesi, dunque, non millantano più scopi scientifici, ma hanno deciso di mettere le carte in tavola, spiegando che la caccia servirà per alimentare il mercato della carne di balena, prodotto per il quale la domanda interna resta alta.
Otto navi già salpate
Cinque navi baleniere sono già salpate dai porti di Kushiro, nel Nord del Paese; tre navi hanno invece preso il mare aperto partendo dal porto di Shimonoseki, città costiera a Sud-Ovest dell’arcipelago nipponico.
Il ministero dell’Agricoltura, delle Foreste e della Pesca ha annunciato che, complessivamente, è stata fissata la quota di 227 cetacei. Il numero comprenderebbe 150 balenottere di Bryde (Balaenoptera edeni), 52 balene minori (Balaenoptera acutorostrata) e 25 balenottere boreali (Balaenoptera borealis), specie quest’ultima indicata come “in pericolo” dall’IUCN, l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura.
Addio alla commissione internazionale
L’annuncio della riapertura della caccia per finalità commerciali segue la formale rinuncia del Giappone a far parte della Commissione Internazionale per la caccia alle balene (IWC).