L’Australia non diffonde le immagine riprese dai propri voli di sorveglianza e che mostrano la mattanza di balene compiuta dalle navi giapponesi perché queste potrebbero compromettere i rapporti col governo di Tokyo.
E’ un denuncia pesante quella mossa dalla sezione australiana di Sea Shepherd che, con l’aiuto dell’ EDO NSW , l’ufficio legale del Nuovo Galles del Sud che si occupa di questioni ambientali, ha presentato una richiesta formale presso il Dipartimento australiano competente.
La scelta è giunta a seguito delle richieste, avanzate dal 2012 al 2014, di mostrare le immagini raccolte e che documenterebbero l’uccisione di balene in Antartide e nel Santuario dei cetacei nell’Oceano del Sud.
Inizialmente le autorità australiane avevano fornito un numero limitato di immagini e la richiesta di accedere a tutte le prove raccolte è stata fermamente negata. Le prove non sarebbero state divulgate perché, secondo le autorità australiane, queste avrebbero inciso negativamente sul procedimento in atto tra Australia e Giappone presso la Corte internazionale di giustizia e compromesso le relazioni internazionali col Governo di Tokyo.
“E’ scioccante che il governo continui a favorire il Giappone, nonostante lo sfacciato disprezzo manifestato nei confronti della Corte internazionale di giustizia”, ha dichiarato il direttore generale dei Sea Shepherd Australia Jeff Hansen, che si è appellato anche alla libertà di informazione.
Dello stesso tono anche le parole di Peter Hammarstedt, presidente di Sea Shepherd Australia: “Nel 2009, un nostro elicottero ha documentato la flotta di baleniere giapponesi intente ad arpionare un esemplare femmina di balenottera minore. Ci sono voluti 23 minuti e 40 secondi perché la balenottera arpionata annegasse nel suo stesso sangue. Possiamo solo immaginare gli orrori che vengono custoditi negli archivi storici di Canberra. All’opinione pubblica australiana va ricordato che, nonostante l’azione legale vincente ottenuta presso la Corte internazionale di giustizia, la crudeltà e la criminalità continuano ad agire imperterrite nelle immediate vicinanze dell’Australia”.
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