L’Australia, terra dai paesaggi incontaminati ricchi di specie misteriose e uniche, ha aperto i festeggiamenti per il ritorno di un rettile endemico del Paese scomparso ormai da oltre mezzo secolo. Si tratta del drago senza orecchie delle praterie del Victoria, che è stato ritrovato vicino alla città di Melbourne.
Il Tympanocryptis pinguicolla, questo il suo nome scientifico, era stato avvistato per l’ultima volta nel 1969. Ma gli zoologi erano tornati sulle sue tracce dal 2019, sperando di scoprire che il piccolo rettile che non era davvero estinto.
Chi è il drago senza orecchie?
Circa 50 anni fa, era normale incontrare questa lucertola in Australia, ma la sua popolazione piano piano si era decimata a causa della perdita dell’habitat e dell’aumento di predatori come le volpi e i gatti randagi.
Questo piccolo rettile da adulto raggiunge la dimensione di circa 15 centimetri e ha un caratteristico colore marroncino con delle strisce bianche che corrono lungo tutto il corpo. Ha una particolarità, da cui ha preso il nome, ovvero la mancanza di aperture auricolari esterne.
Vive mediamente due anni, proprio a causa di questa breve aspettativa di vita la sua popolazione è più suscettibile alle minacce di predatori, eventi meteorologici estremi e perdita di habitat.
Una scoperta incredibile
A febbraio è arrivata però la svolta, due giovani ecologi si sono imbattuti in una lucertola molto somigliante al drago senza orecchie, e, inviando la foto a un esperto di rettili dello stato di Victoria hanno avuto la conferma che si trattava proprio del drago senza orecchie.
Da lì, ben 16 esemplari che vivono ancora nelle praterie dello stato del Victoria, nell’area sud-occidentale del Paese, sono stati ritrovati, una scoperta straordinaria per la biodiversità australiana.
«L’importante riscoperta offre nuove speranze per il piccolo rettile che un tempo si pensava fosse estinto, e gli ambientalisti si sono riuniti per dare vita a un programma di recupero» ha affermato l’ente Zoos Victoria, che riunisce diversi zoo e santuari per animali della regione e che è stato delegato a occuparsi della conservazione della specie.
«Questa scoperta rappresenta una straordinaria seconda opportunità» ha confermato l’ecologa Brendan Wintle, non solo riaccende la speranza di conservare questa specie ma anche di scoprire altri tesori scomparsi.
Un progetto che punta al sostegno della specie
Per salvaguardare la specie, l’Australia ha deciso di investire circa 190mila dollari avviando un progetto di protezione della popolazione dei draghi, che vede il coinvolgimento, inoltre, di svariati cani da fiuto per ritrovare più lucertole possibili.
Nel piano è previsto anche l’allevamento di individui abbastanza diversi geneticamente per poter tornare in libertà, l’eradicazione delle specie aliene, la protezione di habitat e, la riduzione delle minacce all’interno di queste aree man mano che le lucertole vengono reinserite.
Secondo le stime effettuate, c’è bisogno di almeno sei popolazioni autosufficienti separate affinché il drago resti in vita perlomeno per i prossimi 50 anni.
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