I piccioni di Bussolengo non potranno più essere cacciati e catturati indiscriminatamente.
Roberto Brizzi, primo cittadino del comune veneto, ha ritirato l’ordinanza comunale che, di fatto, avrebbe coinvolto anche i cacciatori nel contenimento della popolazione di questa specie, cresciuta a dismisura non senza problemi per l’igiene cittadina.
L’ordinanza incriminata
Il documento in questione è quello del 7 settembre 2018. Tra gli interventi proposti per limitare la popolazione dei piccioni ne esistevano anche alcuni che avrebbero autorizzato le uccisioni dei volatili.
Immediata è arrivata la diffida della Lav: «L’ordinanza includeva una serie di interventi cruenti per consentire la cattura e l’uccisione dei colombi cittadini, prevedendo anche il coinvolgimento dei cacciatori, e invadendo così il campo della programmazione dell’attività venatoria, sulla quale i Comuni non hanno alcuna competenza», ha spiegato Massimo Vitturi, responsabile Lav Animali Selvatici.
Trovare alternative
Il sindaco, però, ha fatto marcia indietro, ritirando l’ordinanza ed emanandone una nuova che prevede esclusivamente interventi non cruenti di prevenzione della presenza dei colombi, come la chiusura degli anfratti utilizzati dai volatili per la nidificazione.
«Ho avuto l’occasione di confrontarmi telefonicamente con il sindaco e ho trovato una persona ragionevole che evidentemente aveva emesso quella ordinanza a seguito di informazioni non corrette – ha concluso Vitturi –. Esprimiamo viva soddisfazione per il ritiro dell’ordinanza ammazza piccioni del Comune di Bussolengo, ma allo stesso tempo dobbiamo rimarcare che altri Comuni della Provincia di Verona hanno adottato ordinanze simili che prevedono la cattura e l’uccisione illegittime dei colombi. È necessario un intervento del Prefetto di Verona rivolto a tutti i Comuni della Provincia al fine di ripristinare la legalità a protezione dei piccioni così come previsto dalle norme nazionali. Come per qualsiasi altro animale, infatti, chiunque dovesse maltrattare o uccidere anche un solo di questi volatili incorrerebbe nella violazione dell’art.544 del Codice Penale e che prevede la detenzione fino a due anni».
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