Nonostante fosse una giornata di sole, faceva già molto freddo. L’inverno si era già insediato sugli alberi senza foglie del giardino del condominio di fronte.
Guardai fuori dalla finestra dell’ambulatorio per vedere se fosse già arrivata la cliente con la quale avevo un appuntamento fissato ben da una settimana. Alcuni clienti della clinica avevano parcheggiato lungo il ciglio della strada.
Già un’ora prima il parcheggio interno era già completo, per cui, mi domandavo dove avrebbe potuto parcheggiare la signora Rossi. Dopo circa cinque minuti vidi entrare nel parcheggio un nuovo fuoristrada e a bordo c’era proprio lei. Con le quattro frecce accese e la macchina lasciata in mezzo al parcheggio, la signora Rossi entrò nella sala d’attesa. Le andai incontro. «Non ti avevo riconosciuto. Hai cambiato il fuoristrada?», le domandai dopo averla salutata. «L’ho comprato un mese fa. Cosi Bartolomeo (il suo bel pastore maremmano) sta più comodo. Sai, era stretto in quella che avevo prima».
Io annuì e le chiesi come mai fosse venuta in ambulatorio ma senza Bartolomeo. «Non sta bene? O hai bisogno di altro?», le domandai. «Guarda, sto aspettando che arrivi il mio nuovo mangime e ho dato l’appuntamento qui da te, in ambulatorio!», mi disse la signora Rossi mentre si guardava le unghie laccate di rosso fuoco. «Come mai hai cambiato mangime a Bartolomeo? Non le mangia più le altre? Ricordati di fare un cambio graduale con le crocchette. Ma gli piaceranno?» esordii.
Mi rispose che non lo sapeva ma me lo avrebbe detto da lì a cinque minuti. «Come a minuti? Sei venuta senza il cane!», le dissi allora stupito. «Sai, io assaggio qualsiasi cosa dò a Bartolomeo, crocchette o biscotti o snacks. La qualità prima di tutto per Barty».
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