Si trova nella costellazione di Orione, a 1100 anni luce di distanza dalla Terra e, con ogni probabilità, è uno dei pianeti più giovani tra i 3.300 fin’ora scoperti nella Via Lattea.
Secondo le attuali conoscenze, PTFO 8-8695 b – così è stato ribattezzato il baby pianeta dagli astronomi della Rice University di Huston, in Texas – avrebbe una massa pari al doppio di quella di Giove. “Non abbiamo ancora ottenuto la misura diretta della massa – ha spiegato Christopher Johns-Krull, autore dello studio che sarà pubblicato su The Astrophysical Journal – e quindi non abbiamo ancora la prova definitiva del fatto che si tratti di un pianeta. Tuttavia, le nostre osservazioni ci inducono a credere che sia così”.
Il nuovo pianeta era stato identificato per la prima volta nel 2012 dal Palomar Observatory, in California e di lui si sa che ruota intorno a PTFO 8-8695, una giovane stella di 2 milioni di anni.
Per compiere un’orbita completa PTFO 8-8695 b impiega 11 ore. “L’orbita è così stretta che la stella sta fagocitando gli stati più esterni del pianeta – ha aggiunto il ricercatore –. Con ogni probabilità PTFO 8-8695 b si è formato lontano da questa stella ed è migrato successivamente verso un’orbita più stretta. Resta però da capire quanto velocemente il pianeta perderà la propria massa e se questo potrà compromettere la sua stessa sopravvivenza”.
Cieli senza stelle
Intanto, secondo l’ultimo atlante dell’inquinamento luminoso pubblicato sulla rivista Science Advances, più dell’80% della popolazione mondiale vive sotto cieli talmente inquinati dal punto di vista luminoso da non riuscire mai a vedere le stelle.
In Europa, solo in alcune aree di Scozia, Norvegia, Austria e Spagna è ancora possibile distinguere ad occhio nudo e con chiarezza le costellazioni.
Tra i Paesi del G20, Italia e Corea del Sud sono quelli con l’inquinamento luminoso maggiore. Il primato negativo assoluto va a Singapore, dove le luci artificiali illuminano anche la notte, che non è mai davvero buia.
I cieli più neri a livello internazionale, invece, sono quelli del Madagascar, del Ciad e e della Repubblica Centrafricana.
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