Il 5 giugno ci celebra la 46° giornata mondiale della Terra, un evento che ha avuto inizio nel 1974 per ricordare la prima conferenza dell’ONU sull’Ambiente tenutasi a Stoccolma due anni prima. All’epoca la conferenza fu una pietra miliare nell’approccio di alcuni problemi tutt’ora attuali, connessi con lo sfruttamento delle risorse naturali.
Mezzo secolo di cultura ambientalista
Nel 1972 in pieno sviluppo economico e industriale si dichiarava che “l’Uomo ha responsabilità specifica nel salvaguardare la vita selvaggia e il suo habitat” e che “la capacità della Terra di produrre risorse naturali rinnovabili deve essere mantenuta”.
Considerando che ci stiamo avvicinando al mezzo secolo di cultura ambientalista, le conclusioni del documento sono peraltro del tutto attuali : “L’educazione sui problemi ambientali, svolta sia fra le giovani generazioni sia fra gli adulti (…), è essenziale per ampliare la base di un’opinione informativa e per inculcare negli individui, nelle società e nelle collettività, il senso di responsabilità per la protezione e il miglioramento dell’ambiente nella sua piena dimensione umana”.
Sante parole verrebbe da dire. Purtroppo non sempre è così, basta pensare ai mancati accordi sul clima, dal protocollo di Kyoto a quello di Parigi. Non possiamo dilungarci troppo su questo complesso di argomenti perché vorrei, invece, parlare di educazione ai problemi ambientali.
Il birdwatching in Italia, una realtà consolidata
Nella realtà piccola della nostra associazione EBN Italia, abbiamo da un ventennio raccolto la sfida di educare le giovani generazioni e gli adulti al maggior rispetto nei confronti della Natura che, nello specifico per noi, significa il mondo degli Uccelli.
Siamo partiti da una situazione in cui chi portava al collo un binocolo o aveva un cannocchiale montato su treppiede veniva apostrofato con frasi “guardate le stelle?” (di giorno!) o “state facendo delle riprese?”. Oggi si sente spesso la parola “stanno facendo birdwatching” o “guardano Uccelli”. Quello di identificare un’attività a stretto contatto con la Natura con il giusto appellativo non è una cosa di poco conto. Sapere cosa si fa è un messaggio importante.
Nel mezzo, abbiamo dato vita a una rivista, “Quaderni di birdwatching” che è un veicolo importante di messaggi e di idee.
Quest’anno di lockdown, abbiamo passato 8 settimane coinvolgendo soci e birdwatchers a guardare Uccelli dalla finestra di casa con #BWaKMZERO. I giornali si sono interessati alla fantastica notizia dell’osservazione di Aquila reale dal balcone di casa di un nostro socio a Milano, di cui abbiamo dato notizia anche su questo sito.
Largo ai giovani
E l’arrivo sarebbe quello di fare del birdwaching una modalità più diffusa di vita dentro la Natura, istruendo le nuove generazioni a riconoscere gli Uccelli, perché il mondo alato è, tra quelli naturali, uno dei più visibili e intriganti. Nel prossimo numero di Quaderni di birdwatching, faremo parlare un quattordicenne Gabriele Calcagno, delle sue esperienze di birdwatcher e poi offriremo spazio al tredicenne Francesco Barberini, da molti conosciuto come “aspirante ornitologo” ora impegnato in simpatiche scenette come Poiana Jones.
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