L’operazione dei Carabinieri forestali di Vicenza ha portato alla liberazione di 130 uccelli, tra tordi (Turdus philomelos) e cesene (Turdus pilaris), detenuti in maniera illegale a Brescia.
Secondo una prima ricostruzione dei fatti, gli uccelli selvatici erano stati catturati illegalmente in Toscana ed erano pronti per essere commercializzati nel bresciano.
Gli uccelli erano rinchiusi in anguste gabbie, incapaci di muoversi. I Carabinieri forestali hanno anche constato le pessime condizioni igienico-sanitarie della struttura in cui gli animali erano stipati.
«Ancora una volta vogliamo ringraziare i Carabinieri forestali per la preziosa opera a tutela degli uccelli selvatici – ha detto a seguito del blitz Fulvio Mamone Capria, presidente della Lipu, Lega Italiana Protezione Uccelli –. È triste vedere questi esemplari tenuti in pessime condizioni igieniche e brutalmente privati della loro capacità di volare liberi. La detenzione di uccelli selvatici è una pratica proibita e violenta contro la quale ci costituiremo Parte Civile nei successivi procedimenti penali, auspicando l’applicazione delle pene più severe possibili».
Bracconaggio, un problema difficile da debellare
Nonostante i passi avanti compiuti, il bracconaggio in Italia è ancora una realtà preoccupante e diffusa. Da oltre mezzo secolo la LIPU si batte per contrastare le azioni crudeli dei bracconieri con interventi concreti come, ad esempio, i campi antibracconaggio nel Sulcis (Sardegna) e sullo stretto di Messina.
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