Quella che segue è una breve guida basata esclusivamente sull’esperienza personale, dove ho provato a raccogliere alcune informazioni e suggerimenti che potrebbero risultare utili quando ci si trova davanti un serpente.
Una serie di indicazioni rivolte a tutti quelli che quando incontrano un serpente in campagna, durante un trekking o un giro in bici, nel giardino di casa, perdono inevitabilmente la testa e per paura o per un bizzarro bisogno di sicurezza, giustiziano brutalmente il malcapitato.
La primavera è decisamente arrivata e come ogni anno i serpenti cominciano a uscire dai loro rifugi invernali e a incrociare le nostre strade e questo si sa, crea problemi a molte persone. Eviteremo di dilungarci sul perché i serpenti non piacciono, potremmo avanzare ipotesi bibliche, teorie ipnotiche, ma la sostanza non cambia.
Innanzitutto, la cosa probabilmente più importante è imparare a capire se quello che abbiamo davanti è un serpente pericoloso o no.
Serpenti velenosi e non
In Italia gli unici serpenti pericolosi per la salute dell’uomo sono le vipere, ne esistono 5 specie: Vipera comune, Marasso, Vipera di Orsini, Vipera dal corno e Vipera dei Walser.
Hanno comportamenti e forme molto diverse, ma ai fini della nostra guida le considereremo tutte allo stesso modo.
Visto che queste indicazioni sono rivolte a chi ha paura dei serpenti, cercherò di elencare prima una serie di impressioni che anche in un momento di panico non sono difficili da osservare:
Il serpente sembra tozzo, procede abbastanza lentamente, ha una testa tendente alla forma triangolare, è lungo meno di 1 metro?
Allora probabilmente è una vipera. Per averne la certezza però ci sono due elementi infallibili: la pupilla verticale e le squame sopra la testa uguali a quelle del resto del corpo.
Quest’ultima caratteristica può sembrare difficile da vedere ma non è così, i serpenti non velenosi italiani hanno la testa coperta da placche più grandi delle altre squame.
In ogni caso non bisogna basarsi mai sul colore e sul disegno della livrea, serpenti della stessa specie possono essere molto diversi fra loro.
Cosa fare e come allontanare i serpenti
Troppo spesso mi capita di vedere nei sentieri o in strada, serpenti chiaramente e gratuitamente uccisi da escursionisti, boscaioli, cercatori di funghi e compagnia. Direi che nel 2017 siamo pronti per abbandonare la stupida missione di eliminare tutti i serpenti dalla faccia della terra.
Quindi se incontriamo un serpente in campagna è molto facile, la cosa giusta da fare è lasciarlo stare, lui se ne andrà per la sua strada e non ci saranno problemi.
Se invece ne troviamo uno (o più) in casa, in giardino, in macchina o in qualsiasi punto dove ci dà effettivamente fastidio allora abbiamo bisogno di fare qualcosa: spostarlo.
In generale ci sono serpenti che non è consigliabile maneggiare: le vipere e i biacchi.
Le prime sono facilmente controllabili, basta mettere un contenitore a terra e aiutarle ad entrare con una scopa o un qualsiasi oggetto abbastanza lungo. A me è capitato di fare questa cosa con un casco da moto e il cavalletto della macchina fotografica.
Questa operazione sarebbe impossibile invece con il biacco, quel serpente che da adulto è scuro e lungo fino a un metro e ottanta, conosciuto anche come serpente frustone, che per un non esperto è decisamente incatturabile. I biacchi sono veloci e se messi alle strette diventano animali molto scontrosi, per fortuna però non c’è bisogno di spostarli perché appena trovano una via di fuga scappano. (lo scorso anno a casa mia nelle Marche ne ho trovati 7 nel giro di due settimane, tutti evidentemente nati da poco: 2 in garage, 2 in cantina, 2 in corridoio, uno nello studio. Viste le dimensioni li ho presi tranquillamente in mano, ma vi giuro che se avessero avuto denti più sviluppati mi avrebbero triturato volentieri le mani).
Tutti gli altri serpenti invece si possono tranquillamente prendere in mano, il modo senza dubbio più facile e veloce per spostarli. Ci sono specie amichevoli, come le bisce d’acqua (del genere Natrix) che non mordono mai, altre meno (come il mordace Colubro lacertino, presente solo in Liguria, unico altro serpente velenoso in Italia ma non pericoloso per l’uomo). Male che vada si prende un morso che è comunque meno doloroso di quello di quasi tutti gli animali domestici.
Comunque, per chi volesse provare l’emozione di liberare il giardino a mani nude: bisogna prendere il serpente delicatamente per la coda, evitando movimenti bruschi, e tenurlo in modo che la testa sia sempre appoggiata nel terreno. Poi si mette in un qualsiasi contenitore e si porta in un punto abbastanza lontano da centri abitati.
Gli errori più comuni
- Confondere una natrice con una vipera. Quando sentiamo dire che è stata trovata una vipera di due metri possiamo stare certi che in realtà si tratta di una natrice dal collare (Natrix natrix), insomma una biscia d’acqua.
- Pensare di poter liberare una zona dai serpenti uccidendoli tutti. Se ci sono serpenti significa che ci sono risorse a disposizione, quindi semplicemente ne torneranno altri.
- Sottovalutare l’utilità dei serpenti. Come tutti i predatori, hanno un ruolo molto importante nell’ecosistema e mangiano soprattutto topi.
*Questo articolo è dedicato a una persona che molti anni fa, quando facevo la terza elementare, si presentò in classe con un serpente vivo, un mansueto saettone(Zamenis longissimus). Mi offrii volontario per toccarlo e quella fu la prima volta in cui maneggiai un serpente. Le coincidenze ci piacciono molto, si sa. E quel signore, il maestro Alfiero, era il nonno di Silvia Venturi, l’illustratrice che da un anno e mezzo disegna tutti i miei articoli. Mitico.
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