Sono le Bandiere Mondiali del Risanamento delle Nazioni Unite: sette iniziative di rinaturazione provenienti da Africa, America Latina, Mediterraneo e Sud-Est asiatico che intervengono a ripristinare ecosistemi che si trovano al limite del degrado totale a causa di incendi, siccità, deforestazione e inquinamento. Ora possono beneficiare del sostegno tecnico e finanziario delle Nazioni Unite, attraverso il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP) e l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO).
I premi “World Restoration Flagship” sono iniziative decise nell’ambito del Decennio delle Nazioni Unite per il ripristino degli ecosistemi. I premi tengono conto delle iniziative degne di nota che sostengono l’impegno globale di ripristinare un miliardo di ettari, un’area più grande della Cina.
Le iniziative vincenti sono state annunciate in vista della sesta sessione dell’Assemblea delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEA-6), che si terrà dal 26 febbraio al 1° marzo presso la sede dell’UNEP a Nairobi, in Kenya.
Il Direttore Generale della FAO, QU Dongyu, ha dichiarato: «La FAO è lieta di riconoscere questi sette meritevoli campioni, a dimostrazione del fatto che possiamo invertire il degrado degli ecosistemi su scala, affrontando al contempo gli impatti della crisi climatica e della perdita di biodiversità».
Il ripristino degli ecosistemi terrestri e acquatici è un passo fondamentale per la trasformazione dei sistemi agroalimentari globali in sistemi più efficienti, inclusivi, resilienti e sostenibili.
I sette premi “World Restoration Flagship”
1 Dagli incendi alle foreste – La resilienza nel Mediterraneo
L’Iniziativa per il ripristino delle foreste mediterranee, che coinvolge Libano, Marocco, Tunisia e Turchia, consiste in un approccio innovativo alla protezione e al ripristino di questi habitat naturali ed ecosistemi vulnerabili e ha portato al ripristino di circa due milioni di ettari di foreste in tutta la regione dal 2017, con oltre otto milioni di ettari previsti per il ripristino entro il 2030.
2 Vivere l’Indo – Ripristinare una culla di civiltà
Il fiume Indo, lungo 3.180 km, è stato il cuore pulsante della vita sociale, culturale ed economica di quello che oggi si chiama Pakistan per oltre 5.000 anni. L’iniziativa “Indo vivente” è stata approvata dal parlamento pakistano sulla scia delle devastanti inondazioni del 2022. L’obiettivo è quello di ripristinare 25 milioni di ettari di bacino fluviale entro il 2030, pari al 30% della superficie del Pakistan.
3 Acción Andina: Salvare un hotspot idrico e climatico globale
Il movimento sociale Acción Andina è guidato dall’organizzazione peruviana senza scopo di lucro ECOAN (Asociacion Ecosistemas Andinos). L’iniziativa, che si basa su un modello di riforestazione comunitaria che negli ultimi vent’anni ha dimostrato di essere una soluzione efficace dal punto di vista dei costi per la resilienza climatica, prevede di ripristinare e far crescere 30 milioni di alberi entro il 2030 in una fascia vegetativa di quasi 800.000 ettari in Argentina, Bolivia, Cile, Colombia, Ecuador, Perù e Venezuela.
4 Lo Sri Lanka ha smesso di piantare mangrovie e ha iniziato a coltivarle
Nello Sri Lanka, le foreste di mangrovie sono ecosistemi costieri di immenso valore che prosperano al confine tra terra e mare e fungono da importante ponte tra la biodiversità marina e terrestre. L’Iniziativa di rigenerazione delle mangrovie dello Sri Lanka è guidata dalla scienza e dalle comunità locali e si concentra sul ripristino dell’equilibrio naturale dell’ecosistema. Da quando l’iniziativa è stata lanciata nel 2015, gli sforzi hanno già portato al ripristino di 500 ettari di mangrovie.
5 Paesaggio dell’arco del Terai: Far rivivere la mega-fauna dell’Asia
Oltre sette milioni di persone dipendono dal Terai Arc Landscape, che si estende per 5,10 milioni di ettari ed è condiviso da India e Nepal. È anche uno degli habitat più critici al mondo per le tigri, il cui numero è fortemente diminuito, insieme a quello di altre specie come rinoceronti ed elefanti. La Terai Arc Landscape Initiative si è concentrata sul ripristino delle foreste dei corridoi critici del Terai Arc Landscape e collabora con le comunità locali che lavorano come cittadini scienziati, unità anti-bracconaggio basate sulla comunità, guardie forestali e mobilitatori sociali
6 Rinnovare l’agricoltura africana
L’iniziativa Regreening Africa ha utilizzato tecniche agroforestali collaudate, adattate alle esigenze degli agricoltori in contesti socio-ecologici diversi negli ultimi due decenni, per ripristinare oltre 350.000 ettari in Etiopia, Ghana, Kenya, Mali, Niger, Ruanda, Senegal e Somalia. Entro il 2030 è previsto il ripristino di altri cinque milioni di ettari.
7 Coltivare foreste nelle zone aride dell’Africa: Gli agricoltori africani trasformano i sistemi alimentari
Il Programma Forest Garden, lanciato nel 2015, comprende diversi progetti di orti forestali in Camerun, Repubblica Centrafricana, Ciad, Gambia, Kenya, Mali, Senegal, Uganda e Tanzania. Grazie a tecniche agroforestali studiate, le pratiche agricole insostenibili vengono sostituite e la natura si rigenera, mentre gli agricoltori ricevono formazione, forniture e attrezzature essenziali per il loro successo.
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