Come già ricordato nella prima parte dell’articolo, in questa settimana il Parlamento Europeo dovrà discutere la proposta di legge sulla ricostruzione della natura e dei suoli (Nature Restoration Law), un’innovativa normativa che passa da una fase difensiva (proteggere quel che di naturale è rimasto) a una di attacco, molto propositiva (ricreare natura e ripristinare il più possibile i suoi preziosi servizi ecosistemici).
Purtroppo una parte importante del mondo politico ancora antepone gli interessi di categoria (in particolare le potenti lobbies dell’agrobusiness) al bene comune, continuando a scherzare con il fuoco (e gli ultimi preoccupantissimi dati sui cambiamenti climatici parlano chiaro) e ostacolando in tutti i modi l’approvazione della legge.
Per “spingere” sui nostri rappresentanti italiani al Parlamento europeo e sugli altri decisori politici soprattutto nazionali, la LIPU si è fatta allora promotrice di un vero e proprio Manifesto per la Nature Restoration Law. A questo documento, hanno già aderito oltre 150 tra associazioni ed enti di ricerca, numerosi europarlamentari e tantissimi personaggi del mondo della scienza e della cultura. Tra questi ricordiamo Luca Mercalli, Paolo Rumiz, Dacia Maraini, Vivian Lamarque, Sveva Sagramola, Tessa Gelisio.
«La Nature Restoration Law – si legge nel Manifesto – è la più grande occasione per rigenerare la natura d’Europa e garantire sostenibilità, futuro e benessere ai suoi cittadini. Ripristinare almeno il 20% del territorio terrestre e marino dell’Unione europea e gli ecosistemi in sofferenza o andati persi; impedirne l’ulteriore deterioramento; rinaturalizzare i corsi fluviali abbattendo le barriere artificiali dove creano più danni che benefici; reinserire elementi naturali negli agroecosistemi, per un’agricoltura più sana e ricca di biodiversità, in special modo di insetti impollinatori e uccelli; promuovere una maggiore strutturazione delle foreste per migliorarne la qualità; favorire un’opera di greening delle città, spesso troppo grigie e povere di natura: sono solo alcuni degli obiettivi che la Nature Restoration Law si pone e che, qualora approvata, potrà concretamente perseguire negli Stati membri dell’Unione, Italia compresa».
Questa iniziativa nazionale promossa dalla LIPU va così ad arricchire la grande campagna europea a sostegno della legge, che ha fatto sino a ora registrare oltre un milione di firme e l’appoggio di 4000 scienziati, decine di grandi imprese e centinaia di associazioni, per una mobilitazione straordinaria. Le persone si stanno rendendo conto, molto di più di lobbisti e politici, che il tempo sta per scadere e che certi treni ormai passeranno solo una volta sola.
Non a caso uno degli slogan di questa campagna è “Mobilitazione senza precedenti per un’opportunità senza precedenti”.
La possibilità di iscriversi al manifesto è aperta a tutti e probabilmente continuerà anche dopo la votazione decisiva di questa settimana, in vista del negoziato finale del cosiddetto Trilogo (Commissione europea, Consiglio dell’Ue, Parlamento europeo).
«Chi voterà sì alla legge – affermano le organizzazioni del Manifesto per la Nature Restoration Law – potrà dire di aver contribuito a quella che è potenzialmente la più grande svolta di sempre nell’opera di conservazione attiva della biodiversità e di vera transizione ecologica».
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