A salvare i lupi dell’Appenino Tosco-Emiliano ci pensano i “cugini” Alma e Loba. I due cani entreranno in servizio nel Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano con l’obiettivo di stanare i bocconi avvelenati.
A caccia di bocconi avvelenati
Alma e Loba sono due sniffer dogs, cani antiveleno addestrati per scovare i bocconi lasciati sul terreno dai bracconieri.
A farne le spese non sono solo i lupi ma anche decine di altre specie tra cui anche orsi e rapaci. Le sostanze utilizzate per avvelenare sono facilmente reperibili perché usate in agricoltura, in orti e giardini, per la disinfestazione e altro ancora.
Gli alimenti avvelenati vengono disseminati nei boschi per eliminare i predatori oppure i cani da tartufo di raccoglitori concorrenti ma anche nei pascoli, vicino agli allevamenti di animali da cortile, attorno a campi coltivati e nelle zone dove avviene il ripopolamento di animali destinati alla caccia.
Grazie alle straordinarie capacità di fiuto di cani antiveleno come Alma e Loba, e al lavoro di addestramento dei loro conduttori, i bocconi avvelenati possono così essere scovati ed eliminati.
Realizzata grazie ai fondi dei cittadini
La casetta degli sniffer dogs si trova presso la sede del Parco, a Ligonchio, provincia di Reggio Emilia.
Oltre a ospitare i due cani antiveleno, la struttura è stata pensata per accogliere anche i possibili ibridi cane-lupo in attesa delle verifiche genetiche e anche cani vaganti in attesa di adozione.
La realizzazione della casetta dei cani, che è stata costruita interamente in legno, è stata possibile grazie ai fondi del progetto europeo LIFE MIRCO-lupo e alla generosità dei cittadini che hanno sostenuto con un SMS solidale la campagna lanciata lo scorso anno dal WWF.
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