Una Sentenza del TAR in 49 pagine annulla l’ordine di abbattimento dei circa 140 suidi ospitati nella struttura “La Sfattoria degli ultimi”, alle porte di Roma, “in quanto illegittimo per contraddittorietà, difetto di istruttoria e difetto di motivazione”. Secondo il Collegio giudicante, sono tali anche il parere del Ministero della Salute e quello del Commissario straordinario alla peste suina africana.
La vicenda della Sfattoria degli ultimi, con la minaccia di abbattere gli animali ospitati, aveva portato in piazza attivisti e volontari che hanno manifestato la loro solidarietà ai volontari della struttura e hanno chiesto per la salvezza dei circa 140 animali, maiali e cinghiali, ospitati nel rifugio, diventato il simbolo della battaglia contro gli abbattimenti indiscriminati di suidi per il contenimento della peste suina africana.
«È una sentenza di grande rilevanza, costituzionale ed europea, che dovrebbe indurre le amministrazioni pubbliche a considerare con la dovuta attenzione i provvedimenti che riguardano gli animali» commenta l’avvocato Giuseppe Calamo, che ha seguito il ricorso ad adiuvandum presentato da Enpa, Leal, Leidaa, Lndc, Oipa, e Tda.
Rifugio per animali in difficoltà
L’avvocato Calamo sottolinea due aspetti fondamentali della sentenza:
- «È stato considerato illegittimo un ordine di abbattimento indiscriminato, perché l’autorità competente avrebbe dovuto valutare la possibilità di riconoscere alla struttura una deroga giustificata dal fatto di essere “rifugio per animali in difficoltà”».
- «L’altro aspetto è la considerazione riservata al dettato del nuovo art. 9 della Costituzione, che tutela l’ambiente e gli animali, e si affianca alle disposizioni dell’art.13 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea. Attraverso l’attività di salvataggio e cura degli animali in difficoltà, la Sfattoria educa al valore del rispetto verso gli animali stessi, ora formalmente riconosciuto anche dalla Carta fondamentale».