Le orme trovate nel terreno sono eloquenti: un orso si aggira nel territorio dell’Oasi Valle dello Sporeggio, in Trentino.
L’area protetta comprende le zone di Maso Fratton, il Bosco della Vallaia e la Azienda Agricola Biologica Marco Osti, tutti siti localizzati nel comune di Spormaggiore, nella provincia di Trento, ai margini del Parco Naturale Adamello Brenta, la maggior area protetta del Trentino e una delle più vaste delle Alpi e che presenta una varietà straordinaria di ambienti naturali.
Il ritorno dell’orso
L’impronta lasciata nel terreno lascia ben sperare per il futuro del plantigrade, fino a pochi anni fa sull’orlo dell’estinzione in questa zona.
Nel 2000, infatti, la popolazione di orso bruno era ridotta ad appena 3-4 esemplari, tutti troppo vecchi per riprodursi.
Per reintrodurre il grande predatore sulle Dolomiti e su iniziativa della Provincia Autonoma di Trento e del Parco Naturale Adamello Brenta, con il supporto finanziario dell’Unione Europea, è stato avviato il progetto “Life Ursus”, nato con lo scopo di ricreare una popolazione vitale nelle Alpi Centrali.
Per favorire il ripopolamento della specie, fino al 2002, sono stati immessi sul territorio diversi individui che si sono riprodotti con successo. «Proprio per questa ragione sono numerosi gli avvistamenti diretti e frequenti i ritrovamenti di tracce come accaduto all’interno dell’Oasi» ha commentato il WWF.
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