È stato raggiunto all’addome dai colpi di un fucile calibro 300 Magnum, regolarmente detenuto da un cacciatore 29enne di Ventimiglia.
È morto così, domenica 30 settembre, Nathan Labolani, l’escursionista di 19 anni che si trovava a passeggio con il suo cane nei boschi sopra Imperia, in Liguria.
Scambiato per una preda
L’incidente mortale è avvenuto domenica mattina, durante una battuta al cinghiale nell’area del rio Merdanzo che vedeva coinvolte due squadre di cacciatori, una di Camporosso e l’altra di Perinaldo.
Secondo le prime ricostruzioni dell’accaduto il giovane sarebbe stato scambiato proprio per una preda; la scarica di colpi lo ha colpito al braccio e all’addome e, nonostante il tempestivo intervento delle squadre di soccorso, il ragazzo è morto sul posto poco dopo il loro arrivo.
Fermare le battute di caccia la domenica
A chiarire l’esatta dinamica dell’incidente ci penseranno le indagini in corso; intanto, la tragica morte del 19enne ha riaperto il dibattito sulle vittime della caccia. Lo scorso anno i colpi dei cacciatori hanno causato 25 incidenti mortali mentre le persone ferite sono state 58.
Per questo, il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha lanciato la proposta di vietare gli spari la domenica, il giorno in cui il maggior numero di escursionisti visita i boschi.
«Interverrò con le regioni, farò un appello affinché cancellino la domenica dal calendario venatorio – ha detto il Ministro in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera –. La cosa più pericolosa sono proprio le battute di caccia e particolarmente le battute di caccia al cinghiale. Durante le battute di caccia i cacciatori tendono a sparare quando vedono qualcosa muoversi».
Sospendere la caccia in segno di lutto
Anche le associazioni ambientaliste hanno espresso il loro cordoglio per la tragica perdita della giovane vita. «Chiediamo alla Regione Liguria di sospendere la caccia in tutto il territorio regionale in segno di lutto. Una giovane vita e stata stroncata a causa di un’attività che oggi non ha più ragione di esistere – ha detto il WWF in una nota –. A pochi giorni di apertura della caccia dobbiamo fare i conti con un episodio gravissimo che dimostra ancora una volta l’imprudenza e imperizia di troppi cacciatori che sparano prima di aver messo a fuoco con certezza l’obiettivo. La caccia è oggi un gioco anacronistico e inaccettabile che fa danni alla fauna, già stressata da inquinamento, alterazione dell’habitat e cambiamenti climatici, all’ambiente e a chi ha diritto a godere della natura in modo sano: famiglie, escursionisti, birdwatchers».
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