Alla fine la stretta della Commissione Europea sui cosiddetti carburanti green è arrivata: i quantitativi di olio di palma attualmente presenti nel biodiesel, infatti, dovranno essere ridotti gradualmente dal 2023, fino a essere completamente eliminati nel 2030.
Proteggere gli ecosistemi
Nelle scorse settimane, Legambiente aveva lanciato la campagna #notinmytank per chiedere l’eliminazione dell’olio di palma dai carburanti green.
«Rispetto alla bozza iniziale, nell’ultima versione del testo sono state inserite delle deroghe per l’uso di olio tropicale nella miscela per biodiesel che arriva nell’UE principalmente da Indonesia e Malesia» spiega Legambiente, che si era detta preoccupata per le ripercussioni sugli ecosistemi della foresta del Borneo malese, che la crescente domanda di olio di palma avrebbe potuto avere.
La svolta della soia?
L’Esecutivo dell’Unione Europa – presentato l’Atto delegato sui criteri di sostenibilità per i biocarburanti, previsto dalla nuova Direttiva rinnovabili – ha spiegato che l’alternativa all’olio di palma nei carburanti potrebbe essere rappresentata dalla soia: il legume, che gli Stati europei importano dalle americhe, è considerato una materia prima che risponde ai criteri di sostenibilità per i biocarburanti.
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