L’umanità a metà agosto (il 13 per l’esattezza) ha già consumato tutte le risorse della Terra disponibili per il 2015 (la cosiddetta “biocapacità). D’ora in avanti, fino al prossimo anno, a meno di non spegnere le luci, fermare le macchine, chiudere le fabbriche, e così via, la Terra andrà avanti “a debito”, in rosso sul suo particolare conto corrente dove incidono deforestazione, consumo idrico, erosione, perdita di biodiversità, combustione di carbonio, ecc.
Il bilancio tra fame di risorse e quanto la Terra può produrre ogni anno è stato calcolato dal Global Footprint Network, il cui presidente Mathis Wackernael ha dichiarato che “il carbon footprint dell’umanità è raddoppiato”. L’Earth Overshoot Day, cioè il giorno dell’anno in cui le risorse teoriche a disposizione dell’umanità si esauriscono, dal 1970 a oggi si è anticipato da ottobre a metà agosto.
Questo nella media globale. Nel particolare delle diverse situazioni, i grandi Paesi poco popolati hanno un impatto minore, anche se non si tratta di una vera e propria classifica di merito: il Senegal raggiunge il suo punto di equilibrio il 23 dicembre, mentre la Cina il 14 maggio.
Lo scopo di queste statistiche è di sensibilizzare l’opinione pubblica verso un utilizzo più saggio ed equilibrato delle risorse disponibili, come farebbe un buon padre di famiglia con le risorse economiche a sua disposizione ogni anno.
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