Restano ancora incerte le cause che hanno portato alla morte di migliaia di animali marini, rinvenuti spiaggiati sulle coste dell’isola cilena di Chiloé .
Le carcasse di uccelli, granchi e foche continuano ad ammassarsi sulle spiagge dell’isola e la strage pare essere ancora lontana dalla fine.
Le possibili cause
A causare la morte di massa degli animali a Chiloé potrebbe essere stata la “marea rossa”, vale a dire la fioritura incontrollata di alghe tossiche.
Tuttavia, l’anomala moria potrebbe essere collegata a un evento accaduto ad aprile: 9mila tonnellate di salmoni in avanzato stato di decomposizione sono stati gettati a mare da un allevamento intensivo situato nella regione di Los Lagos, a poche decine di miglia dalla zona colpita.
Il massiccio utilizzo di antibiotici e altre sostanze chimiche impiegate nell’allevamento ittico è noto agli abitanti locali, che temono che le due vicende possano essere collegate.
Ripercussioni sociali
Ma non è solo l’ecosistema marino a essere stato danneggiato. La comunità locale di pescatori sta avendo pesanti ripercussioni.
“In questo momento, viviamo molti sentimenti contrastanti: tristezza, amarezza, impotenza – hanno riferito i pescatori ai volontari di Greenpeace giunti sul luogo -. Qui, dove sono state scaricate tonnellate di salmone, sono state usate sostanze chimiche per eliminare l’odore. Come possiamo escludere che questo non abbia causato i danni a cui stiamo assistendo?”.
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