Ce ne siamo accorti tutti: in questi giorni le zanzare paiono spuntare da ogni angolo ed essere particolarmente aggressive.
Cosa sta succedendo? In Italia negli ultimi giorni la colonnina del mercurio ha fatto segnare valori record, che rimandano ai mesi di luglio e agosto. Sono animali che con il caldo proliferano con rapidità, e dunque più facilmente attaccano l’uomo.
Non è solo per via del caldo anomalo di questi giorni, ma anche per l’effetto serra, che ha un’azione “macroscopica”: le temperature medie aumentano e oltre a favorire il ciclo vitale di questi animali, permettono alle specie alloctone di conquistare il nostro Paese; aggiungendosi a quelle già presenti.
È il caso, per esempio, della zanzare tigre (Aedes albopictus), diffusasi nelle nostre regioni dagli anni Novanta in poi. L’insetto ormai si trova perfettamente a suo agio e ha imparato a sopravvivere anche in condizioni estreme. Circola fino a ottobre e in determinate circostanze può svolazzare per un intero anno.
E c’è infine una considerazione di ordine psicologico. Gli esperti, infatti, ritengono che la soglia di sopportazione dell’uomo moderno nei confronti di questi animali si sia assottigliata. Significa che rispetto ai nostri nonni noi tolleriamo meno la puntura di una zanzara.
Ma di che zanzare stiamo parlando? Anche su questo tema esiste molta confusione.
Le zanzare in Italia, infatti, sono più di quel che si crede. Se ne contano 70 specie. Ognuna con le sue caratteristiche anatomiche e comportamentali. Tre le famiglie chiave: Culex, Anopheles e Aedes.
Le prime rappresentano la zanzara per antonomasia, attiva soprattutto al crepuscolo. Le seconde, responsabili, fra le altre cose di veicolare la malaria, gironzolano anche di notte. Le Aedes, annoverano la zanzara tigre, e pungono 24 ore su 24, motivo per cui sono particolarmente temute.
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