Secondo le previsioni a medio e lungo termine per le immatricolazioni di automobili nuove, elaborate dall’UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri), il parco auto circolante in Italia resterà tra i più vecchi in Europa a causa del basso tasso di crescita della nostra economia e per il progressivo invecchiamento della popolazione. Questo fenomeno avrà come diretta conseguenza l’aggravarsi dei problemi legati all’impatto ambientale di motori che diventano superati e obsolescenti. Secondo i dati Aci quasi il 59% del circolante a benzina è composto da vetture Euro 0, Euro 1, Euro 2 ed Euro 3.
Una soluzione a portata di mano
Molte di queste auto di potrebbero ridurre il proprio impatto ambientale ricorrendo alla trasformazione a GPL o a metano, un settore nel quale il nostro Paese eccelle nel mondo. “Voglio poi ricordare che l’impianto a GPL o a metano consente di ottimizzare anche le motorizzazioni di ultima generazione. Inoltre, oggi possono essere trasformati a gas con successo anche mezzi diesel e ibridi” precisa Alessandro Tramontano, presidente del Consorzio Ecogas.
“La disponibilità di prodotto è notevole e per il futuro è aperta e percorribile anche la strada delle rinnovabili, grazie a biometano e biopropano” aggiunge.
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